CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



mercoledì 6 agosto 2008

TUNING MOTO GUZZI 850 T5 - Tuning estetico su Moto Guzzi 850 T5 Polizia

L’immobilismo tecnico in campo motociclistico viene di solito interpretato in maniera assolutamente negativa.
Concordo.
Nel caso della Moto Guzzi la stasi è durata un ventennio.
In effetti l’avvento del motore a V trasversale prima e il telaio di Tonti dopo sono state le ultime novità tecniche di rilievo della Guzzi dagli inizi degli anni ’80 alla fine del millennio.
Con la gestione Colaninno, smentendo le mie previsioni pessimistiche ( anche se il futuro, conoscendo la storia di questo “manager”, continua ad apparirmi meno roseo di quanto sembri ), si sono viste delle novità “vere”.
Motori a otto valvole con alberi a cammes in testa, nuovi telai, trasmissione posteriore CARC, modelli come Griso, Norge, Breva, Sport 1200, V7 Classic, Ballabio ecc. si apprestano a scrivere nuove pagine, spero gloriose, del marchio Moto Guzzi.
La fossilizzazione del marchio nella produzione di modelli onesti ma poco performanti e sulla fornitura alle Forze dell’ordine di moto anche meno che oneste, ha favorito il fenomeno del tuning a volte tecnico, altre volte solo estetico.
La moto in cui mi sono imbattuto andando in giro per lavoro credo sia stata modificata solo esteticamente lasciando del tutto invariata meccanica e ciclistica.
L a base di partenza è una 850 T5 ex Polstrada presumibilmente della prima metà degli anni 80 .
Avete presente quella specie di carro armato azzurrino tutto ferraccio e plasticaccia?
Ecco, proprio una di quelle.
Il proprietario ha lavorato di fino, mescolando con gusto parti di modelli diversi di Moto Guzzi e componenti moderne prese dai cataloghi aftermarket.
Il telaio è stato solo riverniciato, non sono stati sostituiti nemmeno i mostruosi cavalletti di serie larghi un metro e pesanti mezza tonnellata.
I gambali della forcellina da 35 sono stati accuratamente lucidati, i dischi sverniciati e puliti, gli ottimi ammortizzatori Koni a doppia regolazione sono stati revisionati.
E’ stata lasciata al suo posto anche l’orribile piastra portapinza posteriore.
Sul telaio è stato appoggiato lo splendido serbatoio della V7 Sport pittato di un bianco perlato preso in prestito dalla Honda.
Le decal sono quelle della V7 Special prima serie mai apparse su quel tipo di serbatoio.
Però ci stanno alla grande.
Anche la sella è quella della V7 Sport, così come lo splendido parafango cromato posteriore di quelli che si possono alzare per favorire lo smontaggio del pneumatico.
Su tanto parafango è stato montato un fanalino preso di peso da un Falcone e sotto di esso un porta targa anche di derivazione Falcone con ai lati due freccine cromate da aftermarket.
A dirla così sembra una specie di bric-a-brac motociclistico e invece l’insieme è armonico e elegante.








Le fiancatine sono quelle “grille” del 1000 SP con le decal della V7 Special.
Non si è barato sul modello; la scritta Moto Guzzi 850 T5 spicca in bella mostra.
Anche paracolpi e parafango anteriore sono della V7 sport.
Il manubrio è quello originale mentre specchietti e frecce sono aftermarket.
Faro e strumentazione provengono probabilmente da una V35.
I tromboncini della Rombo di Torino ( mai sentita nominare prima; dovrò tenerla a mente per la mia BMW ) ricordano un po’ i teutonici Hoske e sono molto più filanti e aggressivi dei Lafranconi S29 originali.
Un lavoro leggero e gustoso come una caprese con pomodori san marzano, mozzarella di bufala e basilico fresco. Mi domando: perché qualcosa del genere non lo ha fatto all’epoca la stessa Moto Guzzi?
A rovinare il tutto è l’orripilante, sgraziato e anacronistico cupolino fumè della GiVi.
E’ come se con la suddetta caprese si bevesse Coca-Cola.

Vai alla sccheda tecnica e al video SCHEDA TECNICA MOTO GUZZI 850 T5