Stamattina il tempo è splendido anche se le previsioni meteo prevedono un rapido peggioramento delle condizioni nel corso della stessa mattinata.
Mentre scendo a studio passo davanti alla VFR ferma sul cavalleto.
Mi guarda speranzosa e sembra dirmi: Con questo tempo non mi porti a fare un giretto? Ho le sospensioni anchilosate, le gomme fredde e ho bisogno di un po' di benzina fresca negli iniettori.
Sono un vecchio cerbero ma non so resistere alle richieste di una bella motoretta.
La porto in giardino, le do una bella spolverata e una gonfiatina alle gomme, le titillo il pulsante d'accensione e lei si mette in moto immediatamente e inizia ronfare sorniona come un gatto.
Mentre si scalda mi preparo anche io, metto il sottotuta termico, la giacca invernale e il vecchio casco nero dall'ottima tenuta all'aria.
C'è il sole ma la temperatura è rigida.
Ho previsto un percorso breve, un'oretta al massimo.
Si parte.
la gente che incontro mi guarda strano.
Perchè 'sto tipo se ne va a spasso in moto invece di essere indaffarato negli acquisti e sguscia via invece di accodarsi alle "sardomobili" nel canonico e rituale ingorgo natalizio?
Domande oziose.
Filo via verso la Valcomino con la Honda che, grata, pennella precisa e leggera le traiettorie.
Prima tappa al "selvaggio borgo natio"; sono legato al mio paesino natale da poco più di mille anime anche se abito altrove da decenni.
Percorro spedito le curve e i tornanti che conducono al lago di Posta Fibreno, un posto magico che fa bene all'anima.
Mi godo la pace e il silenzio per qualche decina di minuti mentre il tempo rapidamente e puntualmente volge al brutto prima di risalire in moto diretto verso casa mentre già cadono le prime gocce di pioggia.
Per quest'anno è andata.
Arriverderci nel 2012.