giovedì 14 giugno 2012

Moto Guzzi V10 CENTAURO E DAYTONA – Variazioni sul tema

Progetto di Cafè racer su base V10
La storia della Moto Guzzi non è costellata di molti insuccessi commerciali.

Parlo della vecchia Moto Guzzi, ovviamente, perché quella del ragionier Colaninno sembra faccia di tutto per sfornare moto brutte, meccanicamente antiquate e sostanzialmente invendibili.
La nuova California 1400 (o 1500?), tanto per fare un esempio.
Dopo tanto parlarne la montagna ha partorito … il ratto.
Provate a confrontare la foto di una California I o II con una della nuova e vi renderete conto di cosa sono riusciti a combinare.
Vabbè, mettiamoci, o meglio mettiamogli, una pietra sopra e amen.
Quindici o venti anni fa un dentista americano, certo Dr John, prendendo probabilmente spunto da un prototipo di V4 di Tonti, trasformò il classico aste e bilancieri in un Ottovalvole con assi a camme in testa comandati da cinghie.
Un gran bel motore con una cavalleria di tutto rispetto che permise al nostro Dottore di vincere a Daytona nella categoria BOTT.
La Guzzi fece propria l’idea e costruì una sportiva che chiamò appunto Daytona e in seguito ne derivò una stradale: la V10 Centauro.
Le due moto furono un clamoroso “flop” a causa di un design come dire…personalissimo, di sospensioni “cheap”, di una centralina mappata in modo approssimativo che provocava un buco di carburazione intorno ai 5000/5500 giri (sul più bello, insomma), un difetto congenito alla pompa dell’olio, una guida scorbutica e impegnativa e un costo decisamente elevato per una bicilindrica raffreddata ad aria per quanto a quattro valvole per cilindro.

Con la stessa somma, o anche meno, si portava a casa una quattro cilindri giapponese, in linea o a V, 16 valvole DOHC, raffreddata a liquido, dalla affidabilità a tutta prova e dalla tenuta di strada ineccepibile.
A me la V10 Centauro piace molto – so’ strano, eh? - e un paio d’anni fa ci avevo anche fatto un pensierino ma poi mia figlia guardandola in foto ha esclamato: … ma l’hanno fatta a Chernobyl?
Chiusa lì.
Comunque sia andata se ne sono vendute davvero pochine.
L’altro giorno mentre girellavo con la Vufera mi è capitato di incontrare una V10 caferizzata che purtroppo non sono riuscito a fotografare e così mi è punta vaghezza di controllare in internet se qualcun altro avesse avuto la stessa idea.
Ne è venuto fuori un ben di Dio: racer, streetfighter, cafè, progetti e uno stupendo modellino realizzato da OGM e di cui allego anche la descrizione.
Moto egregie, equilibrate, aggressive, piacevoli e ingegnerizzabili senza grosse difficoltà.
Ma in Guzzi cosa fanno invece di prendere spunti da chi sa fare meglio di loro?
Ah, sì…tirano fuori quella pacchianata a due ruote dal serbatoio cromato – eresia ! – della V7 Racer.














Guzzi N naked retro'

Guzzi N naked retro'


Piccole bastarde: Guzzi N naked retro' - Descrizione dell'autore

Guzzi N naked retro' su base Centauro V10 Tamiya 1:12Una volta ripulita l'aquila dalle sovrastutture (bruttine) trovano posto il serbatoio snellito di un Kawa Z con applicato un bel tappo della benza a scatto e il codone di una Honda RS1000  endurance , mentre il parafango e' originale Guzzi leggermente "ripulito".La triangolatura del forcellone e il mono sono factory poi una bella alleggerita al telaietto reggi sella .Cerchi e gomme Jap presi dalla scatola degli "scarti" poi ho installato due dischi esteticamente piu' cattivi di ignota origine e una piccola strumentazione piu' racing .Per finire il terminale di scarico Daytona di una Yamaha SR.



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