CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



mercoledì 1 maggio 2013

TRIUMPH 3HW 350 Custom

La Triumph 3HW 350, prodotta a cavallo tra gli anni '30 e '40, non è certamente un pregiato pezzo da collezione, ne furono costruite a bizzeffe soprattutto per l'impiego bellico.
Tecnicamente non si discosta dai classici canoni inglesi dell'epoca: monocilindrico con distribuzione ad aste e bilancieri, lubrificazione a carter secco, cambio separato a quattro rapporti, rapporto di compressione 6,5/1, potenza di circa 10 kW, telaio rigido posteriormente e dotato di forcella anteriore a parallelogramma, velocità massima 100/110 km/h.
Sicuramente non una moto sportiva anche se ho trovato girellando sul WEB una versione racer.
 Quando si ha voglia di correre si utilizza ogni mezzo a disposizione ma dubito molto che la motoretta si sia distinta in qualche modo nelle competizioni.
 L'esemplare “customizzato” che ho incontrato a Pescara in Piazza Salotto mi ha colpito non tanto per l'elaborazione, limitata tra l'altro a pochi interventi, quanto per il tipo di restauro, se così si può chiamare la “cristallizzazione” dello stato in cui è stata rinvenuta mediante uno spesso strato di trasparente.
Tutta la storia della moto è così lasciata evocativamente in bella vista e ognuno può leggerla nella chiave che crede.La fine della storia è sotto gli occhi di tutti mentre i capitoli precedenti sono solo accennati e il loro completamento lasciato alla fantasia di ognuno.
Le modifiche più significative, probabilmente effettuate più mezzo secolo fa, è la sostituzione della forcella anteriore con un'altra telescopica probabilmente di derivazione BSA e lo scarico rialzato mutuato dalle contemporanee Tiger; per il resto piccole cose di gusto custom.

 





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