CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



venerdì 12 agosto 2011

VARIAZIONI SUL TEMA: YAMAHA XS 650

Vi ho già detto della Yamaha XS 650?
Sì, forse ho accennato qualcosa quando ho pubblicato la Kawa 400 McDeeb del caro Fabrizio Di Bella.
Mi piace l'architettura di quel motore.
Non c'è nulla da fare, il mio cuore batte bicilindrico.
E te ne vai in giro con una quattro cilindri, direte voi?
Sì, però il V4 della VFR si può pensare come un bicilindrico sdoppiato, con coppia sufficiente corposa anche ai bassi regimi.
Su, basta ciurlare nel manico e torniamo alla XS.
Presentata nel 1969, questa fu la prima Yamaha quattro tempi.
Quelli di Iwata non vollero rischiare più di tanto e presentarono una moto ispirata alle inglesi ma con delle differenze sostanziali quali la distribuzione con albero a cammes in testa comandato da catena e cambio in blocco a 5 marce.
Soprattutto la XS vibrava meno e non perdeva olio come una Norton o una BSA.
Robetta non da poco, direi.
XS 650 Engine
Il motore con i due cilindroni verticali era pertanto soltanto esteticamente simile a quelli delle inglesi.
La ciclistica era paragonabile alle british, telaio a doppia culla chiusa, freno a tamburo anteriore e posteriore ( almeno per la prima serie ), ammortizzatori posteriori con bicchierini in tinta, bellissimi scarichi con andamento parallelo al terreno, ecc.
Le prestazioni erano oneste e allineate alla concorrenza, 53 Cv a 7000 giri e velocità di poco superiore ai 180 Km/h.
La somiglianza con le inglesi ha indotto molti a trasformare le XS in cafè racers, simil flat Track. E bobber.
Perfino i ragazzi di Wrenchmonkees hanno elaborato una bella special su base XS.
XS 650 Wrenchmonkees
Roberto Totti ha sfornato uno dei suoi ibridi:  la YABSA, Yamaha (motore) + BSA (telaio) + comparto sospensioni di gran pregio con un risultato in linea con gli altri prodotti dell'elaboratore.
Quello che fa Totti piace o non piace, raramente lascia indifferenti; prodotti di alta eleganza e coerenza realizzati con cura maniacale e senza badare a spese (ma chi sono i clienti estremamente abbienti del buon Roberto?).
 
YABSA by Totti Motori
Forse è proprio per questo che non riesce ad entusiasmarmi...lo sapete, sono innamorato delle “garage bike” realizzate con budget limitati.
Vabbè, tanto per far qualcosa ho fatto un giro in internet e rimediato delle fotine niente male.
Se qualcuno di voi ha una special su base XS non esiti a mandarmi del materiale.
Da me l'ingresso è sempre libero.