CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



mercoledì 13 maggio 2009

SUZUKI GSX-R 1000 NO LIMITS 44




Sabato 9 Maggio 2009

Sono a Verona per lavoro, il Solar Expo è una occasione da non mancare.
Giro tra gli stand sommerso da proposte e novità.
Ovviamente sono interessato, è il mio lavoro.
Una parte del mio cervello però è fissa alle curve e ai panorami delle Gardesane che so essere li, a qualche decina di chilometri..
Non le ho mai percorse in moto ma credo sarebbe una vera goduria farlo specie in una giornata limpida e tiepida come oggi.
Un Santo protettore dei motociclisti in piena crisi di astinenza da curve e tornanti ... c’è.
In bella mostra nel mezzo di uno stand fa apparire una GSX R bombardata alla grande.
Tronco la tiritera del solito venditore che magnifica le straordinarie caratteristiche del proprio prodotto e mi fiondo.

E’ messa giù da pista, assetto, scarichi, freni, serbatoio e carene sono quelli tipici delle moto da gara.
Però ha i faretti e il doppio bocchettone per il rifornimento della benzina e per il rabbocco dell’olio sul serbatoio in vetroresina.
Endurance!!!

Ho una passione sviscerata per le gare di durata e una stima sconfinata per i piloti che vi corrono.
Niente a che vedere con la ventina di giri di una gara di Moto GP.
Ore e ore di corsa tirata, una curva dopo l’altra, una staccata dopo l’altra…sempre le stesse per 500 Km, per 12 ore, per 24 ore.
Quattro piloti per moto che si alternano alla guida senza mai riuscire a dormire veramente.
Superuomini.
Fatica, sonno, problemi meccanici e budget nemmeno lontanamente paragonabili a quelli del mondo patinato delle Moto GP o delle Superbike.
Qui regna la passione.
Sulla locandina appoggiata sulla moto c’è scritto che è arrivata 12° assoluta alla 24 ore di Le Mans 2009.
Trovo poi conferma di ciò sul sito della nolimits44.com dove pesco qualche altra foto.
Per fortuna non la hanno nemmeno lavata; è poggiata sul cavalletto con tutto lo sporco accumulato nelle ore di corsa.
Le gomme “rain” testimoniano che la gara non deve essere stata una passeggiata.

Fosse per me la metterei così com’è in salotto e ogni tanto mi farei raccontare da ogni graffio, da ogni scrostatura della vernice una storia lunga 24 ore.

Sabato 16 Maggio 2009

La visita allo stand che ospitava la GSX-R 1000 ha avuto degli sviluppi. L'Azienda, la Quality Sun di Città di Castello, cercava progettisti per i propri impianti e oggi sono andato presso la sua sede per formalizzare gli accordi presi in fiera. Ovviamente ho chiesto in che modo fossero collegati al Team No Limits 44. Uno dei piloti Emiliano Bellucci è un loro collaboratore e così non ho perso l'occasione per conoscerlo. Mi ha raccontato della 24 ore di Le Mans 2009, una gara durissima corsa sotto il diluvio ( la safety car è intervenuta per 40 giri tanto la pista era allagata ), delle scivolate, della stanchezza, del fatto che lui si è sciroppato nove turni di 70 minuti avendo corso il primo, l'ultimo, e uno che sarebbe toccato all'inglese Miinin, dell'adrenalina che lo ha sostenuto per 24 ore e del crollo fisico dopo la premiazione. L'idea di portare la moto così come era rientrata dalla Francia è stata sua.
Mi ha anche confidato, senza aver letto questo blog, che anche lui se la sarebbe portata a casa così com'è.

L'unica differenza è che io me la sarei messa in "salotto" e lui in "sala".