CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



lunedì 28 maggio 2012

Moto Guzzi Cafè Racer Alluminio.

Fattella cu chi è meglio 'e te e pavece 'e spese.
Frequenta chi è migliore di te e pagagli il pranzo e il resto.
Così recita un vecchio proverbio napoletano.
L’autore di questa bella Special su base Guzzi teste tonde ha imparato per bene la lezione e per questo può tranquillamente essere esentato dal pagamento delle spese.
Qualcosa del genere la notai la prima volta in una pubblicità dei caschi Davida anche se il casco e la moto erano un po’ messi in secondo ordine dagli occhioni della modella.
Vabbè, anche se non originalissima si tratta comunque di una realizzazione di prim’ordine che conquista gli sguardi di chi è affascinato dalle belle meccaniche classiche.

Il motorone delle Guzzi serie grossa, specialmente se ingabbiato dal telaio disegnato da Tonti, anche se ormai entrato di diritto nella memoria collettiva rapisce gli sguardi ogni volta.
Se poi è dipinto di rosso come le mitiche V7 Sport prima serie, il KO è assicurato.
Se poi serbatoio e codino sono realizzati in alluminio naturale nemmeno tanto lucidato si può essere sicuri di non rialzarsi prima del dieci.

Personalmente apprezzo l’alluminio - caldo alla vista e al tatto - molto più del cromo o dell’inox.
Cromo e inox vanno bene per le Harley e per le hypersport ma non per una signora matura e provocante come una Teste Tonde..
Noblesse oblige.
Il “molding” delle saldature è appena accennato e queste risaltano come le impunture su una giacca di sartoria.
Tutto il resto è “minimal” - a parte i grossi Dell’orto con cornetti di aspirazione – strumentazione, parafango anteriore, pedane, faro e semimanubri.
Niente specchi retrovisori e indicatori di direzione.

Of course.
Buona l’idea di ruotare in avanti di 90° il piatto portaceppi del tamburo anteriore mutuato da una V7 Special per farlo assomigliare a uno racing.


I due corti tromboni di scarico dipinti di nero dai controconi appena accennati fanno capire che il motore per dare il meglio di se deve girare alto.
Unica concessione alla modernità è il mono Ohlins che ha sostituito la coppia di ammortizzatori originali previa realizzazione di una apposita capriata saldata al forcellone originale.
Questa Guzzi è come una Signora matura ma molto, molto fashion…una sorta di Sharon Stone a due ruote capace di rubare con classe la scena a tante “pischellette” giovani e performanti.

giovedì 24 maggio 2012

DUCATI 749 Cafè Racer

Di solito chi compra una Ducati evita accuratamente di modificarne l’aspetto esteriore; magari cerca di potenziarne la meccanica e migliorarne la ciclistica intervenendo sulle poche cose su cui la Factory ha peccato di non eccellenza ma di sicuro non ne vuole minare l’ immediata riconoscibilità.

Per i ducatisti una Ducati non è una moto ma un modo di essere che esige un abbigliamento e un atteggiamento appropriati.
Una casta.
Ero abbastanza sicuro di ciò fino a quando non ho incontrato a Tivoli questa 749 “caferizzata”.
Ci vuole coraggio per realizzare una moto così.
Onore al merito.
Ci vuole coraggio per eliminare la carena compreso il doppio faro dallo sguardo felino e sostituirlo con un faretto tondo di derivazione custom.

Ci vuole coraggio per buttare alle ortiche il codone e sostituirlo con il codino di una qualche moto racing anni ’70 – una MV Agusta o una Yamaha - sorretto da un telaietto “minimal” che di fatto accorcia la carrozzeria di qualche decina di centimetri lasciando in bella evidenza il gommolone posteriore e il sontuoso mono Ohlins.
Sotto il codino un porta targa aftermarket e un fanalino circolare di stile retrò.
Stesso coraggio è necessario per togliere il doppio scarico sottosella, ivi compreso il collettore, e montare un 2 in 1 ad andamento basso in acciaio inox.

Della strumentazione non v’è più traccia; neanche il solo contagiri o qualche spia.
Gli indicatori di direzione sono stati sostituiti con un bel…nulla.

Il parafango anteriore è ora molto più leggero anche se lascia esposti ai sassi e ai detriti gli steli della upside down.
Particolare cura è stata posta nel posizionamento dei cablaggi elettrici ora ben celati alla vista.
Pedane, carter coprifizione e copripignone, paracatena, serbatoi dei liquidi, vasca di recupero e tappo serbatoio sono evidentemente artigianali o derivati da altre Ducati.

Il colpo del KO è dato però dalla verniciatura, eseguita con rara maestria, in argento e rosso cupo metallizzato filettata di bianco che contrasta elegantemente con il nero dei carter motore.
Questa Ducati 749 rispetta in pieno la regola aurea delle cafè racer che prevede essenzialità nelle sovrastrutture che posteriormente devono terminare molto prima della verticale tirata dall’estremità del pneumatico, manubrio basso e moto caricata sull’avantreno.


martedì 22 maggio 2012

"TRITON" G GARAGE

Per chi ama le cafè racers le Triton sono l’incarnazione stessa di quel concetto di moto nato negli anni ’60 in Inghilterra e che ha nell’ Ace cafe il suo santuario.

Leggere, scarne, essenziali e veloci.
Motore Triumph bicilindrico debitamente “pompato” e telaio Norton Featherbed: la ricetta classica.
Quella del post l’ho incontrata a Tivoli, al Classic Sunday Genuine Reunion di domenica scorsa e come giustamente le spettava era al posto d’onore.
E’ opera dei ragazzi di G. Garage che, da grandi chef, hanno cucinato mescolando sapientemente i migliori ingredienti per un risultato per palati fini.


Gli ingredienti:

Telaio : Norton Featherbed Slim line originale Atlas ’62 modificato nel posteriore.
Forcellone: costruito appositamente con interasse Norton Manx per ospitare una gomma 120/90R18
Forcelle: Ceriani Gp
Piastre di sterzo: Ceriani Gp con frenasterzo
Freni: Fontana replica in Magnesio da 250 mm a quattro ganasce all’anteriore e 210 mm a due ganasce al posteriore.
Cerchi: Akront alluminio bordo rinforzato.
Pedane: arretrate regolabili G.Garage.
Ammortizzatori : a gas pluriregolabili con corpo alluminio.
Piastre ancoraggio motore/telaio: artigianali.

Motore Triumph T 110 pre unit ‘59 completamente restaurato con kit big bore 750 cc 10:1.
Testata Bonneville lavorata con valvole maggiorate.
Carburatori Amal Concentric 32mm Tipo Norton Commando con collettori dal pieno autocostruiti raccordati al condotto d’aspirazione.

Foderi aste di distribuzione ricavati dal pieno con tenute aggiornate tipo O-Ring.
Pompa olio rotativa ad ingranaggi alta portata.
Cambio Triumph revisionato trasmissione primaria standard a catena con frizione Superflex.
Terminali di scarico tipo minigoldstar.

Serbatoio benzina Unity equipe tipo Lita.
Serbatoio olio Unity equipe modificato.
Codino autocostruito.
Targhe porta numero autocostruite.

Semimanubri Menani.
Comando gas Tommaselli Racing.
Parafango anteriore autocostruito.
Sella autocostruita.
Cornetti di aspirazione autocostruiti.
Finitura alluminio lucidato.

Bulloneria inox alleggerita.
Tappi registrazione valvole con oblo’ d’ispezione in vetro.

Un gran bel lavoro: complimenti.

domenica 13 maggio 2012

ITALIAN BIKE DAY AT THE ACE CAFE' - LONDON


Il 6 Maggio si è tenuta all'Ace Cafè, luogo simbolo della Cafè Racer Culture, la decima reunion dei possessori di moto italiane.
Il freddo e la pioggia non hanno favorito l'afflusso di partecipanti e visitatori ma non sono mancate moto interessanti.


LAVERDA 750 SF

LAVERDA  750 SF

LAVERDA 1000 RGS

MOTO CAPRIOLO 125

MV AGUSTA 750

MV AGUSTA 350 

PARATA DI MOTO MORINI  3 1/2

MOTO GUZZI 1000 STRADA

MOTO GUZZI LE MANS

MOTO GUZZI LE MANS 850 II

MOTO GUZZI CAFE' RACER

MOTO GUZZI CAFE' RACER

BENELLI 900 6C

DUCATI 750 F1

DUCATI 860 GTS

DUCATI SPORT CLASSIC 1000

DUCATI  SPOT 1000 S

GILERA SATURNO 500