CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



mercoledì 20 giugno 2012

MATCHLESS G12 CSR

L’ AMC con i suoi due marchi Matchless e AJS propose alla fine degli anni ’60 modelli bicilindrici atti a rispondere alle esigenze dei giovani di allora.
L e concorrenti erano le Triumph Bonneville, le BSA serie Rocket, le Norton Dominator e, con minor successo le Royal Enfield Constellation.
La proposta AMC per il brand Matchless fu la CSR.

Il primo bicilindrico della casa di Plumstead Road, la G9 500cc risale al 1949.

La cilindrata crebbe fino a 550cc nel 1954 con la G9B, poi aumentata a 600cc nel 1956 con la G11.
La denominazione CS e CSR (Concorso/sprung/roadster) furono utilizzate per la prima volta nel 1958.
La CS era una scrambler costruita principalmente per il mercato americano e montava un motore ad alta compressione (per l’epoca) 8.5:1 contro il 7.5:1 dei modelli stradali.








La CSR era una CS con pneumatici stradali, serbatoio da roadster e caratteristico scarico 2 in 1.






Le prestazioni del motore, accoppiate a rapporti allungati, ne fecero una moto piuttosto veloce.
Nel 1959 la G11 lasciò il posto alla G12 CSR da 650 cc mentre sparì dai listini la versione CS.
Nel 1961 la rivista Motor Cycling provò la G12 e cronometrò una velocità massima di 108,5 miglia/h – quasi 175 km/h.
Ton up speed !


Il modello fu via via perfezionato; di rilievo, nel 1964, l’adozione di forcelle e mozzi della consociata Norton.
La produzione delle CSR cessò nel 1966.




La CSR ha colto anche successi nelle corse: langston e Chapman vinsero la 500 miglia di Thruxton con la AJS 31 (controparte della G12 CSR in casa AMC).
Per questo, nel 1963, la G12 fu denominata Monarch e dotata del doppio carburatore mentre la AJS assunse la denominazione di Hurricane.



Principali carattersitiche tecniche della G12 CSR:

Motore: bicilindrico 4 tempi
Alesaggio per corsa: 72x79.3
Cilindrata: 646 cc
Rapp. Compressione: 8.5:1
Carburatori: Amal 389
Accensione: Magnete Lucas
Trasmissione primaria e secondaria: catena
Cambio: 4 velocità
Telaio: doppia culla continua in tubi tondi.
Forcella: tele idraulica
Freni: ant. e post. a espansione da 180 mm
Altezza sella: 787 mm
Passo: 1397 mm
Peso a secco: 173 kg



Ho avuto la fortuna di incontrare e fotografare a Roma questo splendido esemplare

Special su base MOTO GUZZI V7 700 cc


Non è mai facile parlare di un mito come la Moto Guzzi V7 di cui si è scritto tanto.
Come è noto anche ai sassi, il propulsore a V di 90° trasversale è entrato nella memoria collettiva al pari dei monocilindrici orizzontali che hanno equipaggiato per mezzo secolo le moto di Mandello Lario.
Anche il motore a V presentato, proprio sulla V7, nel 1965 al Salone di Milano è vicino a compiere i suoi primi 40 anni di vita.
La V7 nasce bene e riscuote subito un buon successo di vendite e tra l’altro viene adottata anche dalle forze di Polizia italiane e in seguito, nella versione da 850 cc, anche dai Chips di alcuni stati americani.
La special su base V7 - classe 1967, come orgogliosamente evidenziato sui fianchetti - che ho incontrato alla rievocazione storica del Circuito di Monte Mario con ogni probabilità è proprio una di quelle dismesse dalla p.a.
Lo si capisce dalla sella monoposto e dagli indicatori di direzione anteriori posti dove le moto della Polizia avevano i lampeggianti.

Un tuning leggero e di gusto: il serbatoio montato in origine sul motocarro Ercole impreziosito da una bella aerografia e qualche cromatura relativa alla forcella, ai fianchetti e qualche altro particolare.



Gli americaneggianti terminali “fish tail” sono per fortuna parzialmente nascosti dalle borse di cuoio poste ai lati della sella.


Poche cose ma sufficienti a farla notare.
Un piccolo appunto: l’aquila aerografata sul serbatoio è quella americana, più piccola della nostra maestosa aquila reale.
L’ Haliaeetus leucocephalus si alimenta spesso di carogne contendendole agli avvoltoi; abitudine nobilmente disdegnata dall’Aquila Reale dello stemma Guzzi.

Caratteristiche moto: MOTO GUZZI V7 700 cc



MOTO GUZZI V7 700 cc



La V7 700 cc in dotazione alle forze di Polizia





Elaborazione sportiva della V7 700 cc