CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



martedì 24 agosto 2010

CR&S DUU & Co "IL TUBONE"

In campo motociclistico il telaio è l’elemento strutturale che assolve alla funzione di supporto del motore e al collegamento, quanto più rigido possibile, del cannotto di sterzo al perno del forcellone.

Agli albori del motociclismo il telaio era molto simile a quello di una bicicletta, poi, con il crescere delle potenze dei propulsori, si evolse in strutture sempre più complesse e resistenti agli sforzi flessionali e torsionali.
Ultimi ad arrivare i telai perimetrali, particolarmente resistenti agli sforzi torsionali lungo l’asse ideale di collegamento tra il cannotto il perno della sospensione posteriore.
Qualcuno ha anche provato a eliminare il telaio, così come tradizionalmente inteso, utilizzando il propulsore come elemento stressato.
Nel 1978 ci provò, con alterne fortune, la ELF X utilizzando il motore Yamaha TZ 750 quadricilindrico a due tempi.
ELF X 1978
Sì, vabbè… direte voi, non è che ce ne frega più di tanto dell’evoluzione del telaio; siamo motociclisti, mica ingegneri.
A noi interessa che la moto non ci si torca sotto il culo come un serpente quando facciamo una curva con la manetta aperta.
La premessa mi è sembrata importante guardando le foto della nuova CR&S “DUU”.
Dopo la splendida “VUN” è arrivata questa nuova moto della classe “Premium”.
Cito.
Non ho la più pallida idea di cosa sia la classe premium anche se, a naso, mi sembra quella destinata a una utenza estremamente abbiente disposta a spendere qualche decina di migliaia di euro per un oggetto destinato a diventare uno status symbol e a ostentarlo come tale.
I ragazzi di CR&S hanno usato per il suddetto collegamento tra..bla, bla, bla…un “tubone” di sezione ragguardevole (se le mie reminiscenze scolastiche non mi ingannano la resistenza alla torsione varia con legge cubica al variare del diametro del tubo) che assolve anche alla funzione di serbatoio della benza.
L’idea non è nuova, fior di telaisti, da Segoni a Egli hanno creato telai utilizzanti come elemento principale un “tubone”.
Telaio SEGONI per Laverda SFC
Al tubone curvato avevano già pensato alla Confederate Motorcycles con la Wraith di cui la DUU sembra la copia edulcorata, levigata e politicamente corretta.
La Wraith, oltre alla splendida sospensione anteriore a quadrilatero deformabile in carbonio, vanta quel certo non so che di grezzitudine da “garage bike” a cui certi motociclisti, io per primo, sono estremamente sensibili.
WRAITH Confederate Motorcycles
Perché poi togliere il serbatoio?
MATTY MrMartini
SLIM RACE 24H Roberto Totti
Sembra che alcuni preparatori, da Roberto Totti a Mr Martini, volendo creare qualcosa di assolutamente originale si lascino pervadere da una furia iconoclasta e sacrifichino per primo l’elemento visivamente predominante di una moto.
Sarò un vecchio barbagianni tradizionalista refrattario a ogni innovazione ma a me, quando vado in moto, piace stringere la tanka della benza tra le gambe.