CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



domenica 30 ottobre 2011

Moto Guzzi SP 1000 Cafè Racer

Cos’è una cafe racer?

La definizione fu coniata in Inghilterra e definiva le moto dei “ton up boys” – Ragazzi da oltre 100 miglia orarie – che si riunivano sul piazzale dell’Ace Cafè e poi andavano a sfidarsi sulla North Circular di Londra o sulla strada per Brighton.
Si trattava di moto di serie alleggerite quanto più possibile e elaborate al massimo.
Complice la tollerante legislazione britannica si costruirono spesso degli strani ibridi tipo Triton, Norbsa, Norvin ecc.
Ricetta semplice e gustosa: per lo più si recuperava un telaio Featherbed e lo si motorizzava con i bicilindrici Triumph, BSA o Vincent; una forcella Roadholder, una coppia di Girling, un serbatoio affilato e possibilmente in alluminio, una sella con lo gnocco e poco altro per moto quanto più svelte e leggere possibile.
Col passare del tempo “Cafè Racer” ha definito un modo preciso di intendere e vivere la moto.
La moto vissuta in modo fisico, costruita e pensata per il piacere della guida, per le traiettorie pennellate, per la bella piega, per la ricerca del proprio limite e di quello del mezzo senza alcun interesse per la prestazione pura.
Le Moto GuzziTonti Frame” hanno tutte le caratteristiche per essere trasformate in delle cafè racer con tutte le carte in regola: un bel telaio, un motorone bicilindrico raffreddato ad aria e una lunga tradizione sportiva alle spalle.



La ricetta Cafè Racer è stata applicata alla lettera a questa Moto Guzzi 1000 SP; la ciclistica non è stata in alcun modo modificata e del resto non ce ne è bisogno; la forcella Paioli e i dischi pieni in ghisa da 300 mm morsi dalle pinze Brembo garantiscono tenuta di strada e frenata assolutamente adeguati alle prestazioni del mezzo.
E’ stato mandata in pensione la ingombrante carenaturona turistica; stesso trattamento per serbatoio, fianchetti, faro, fanalino, frecce, specchietti, serbatoio, sella, parafanghi, pedane, tachimetro e silenziatori originali.
Il serbatoio è stato sostituito da quello bellissimo delle V7 Sport e delle prime due serie del Le Mans, stessa provenienza anche per i fianchetti, il parafango anteriore è l’originale drasticamente ridotto ai minimi termini mentre il parafango posteriore è mutuato da una qualche custom.
La sella rigorosamente monoposto è evidentemente auto costruita.
Gli scarichi sono quelli da competizione di Stucchi con i collettori fasciati per evitare il raffreddamento dei gas di scarico e la conseguente riduzione della velocità di evacuazione.
Il tachimetro è stato eliminato in quanto l’unico parametro necessario è il numero dei giri.
Non c’è traccia di specchietti che sono assolutamente inutili; quando si sta davanti e non c’è pericolo che qualcuno possa sorpassare quegli oggetti sono superflui.
La colorazione è quella celeste/arancio dei mezzi da competizione sponsorizzati qualche decennio fa dalla Gulf.


Un bel lavoro eseguito secondo la buona vecchia ricetta classica e senza alcuna traccia di “nouvelle couisine”.










Di  seguito inserisco le immagini di alcune delle cafè racer più classiche pescate nel web.


 CAFE' RACER o RENN KAFFEE?
Anche in tedesco la ricetta è buona 

カフェレーサー
Questo dovrebbe essere la traduzione di Cafè racer in giapponese.
Preferisco SAKE' RACER

NORBSA - Norton + BSA

Norton Atlas caferizzata

NORVIN - Norton + Vincent

TRIBSA - Triumph + BSA

TRITON - Triumph + Norton

La Moderna Bonneville 800 caferizzata da Mecatwin