CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



giovedì 14 giugno 2012

Moto Guzzi V10 CENTAURO E DAYTONA – Variazioni sul tema

Progetto di Cafè racer su base V10
La storia della Moto Guzzi non è costellata di molti insuccessi commerciali.

Parlo della vecchia Moto Guzzi, ovviamente, perché quella del ragionier Colaninno sembra faccia di tutto per sfornare moto brutte, meccanicamente antiquate e sostanzialmente invendibili.
La nuova California 1400 (o 1500?), tanto per fare un esempio.
Dopo tanto parlarne la montagna ha partorito … il ratto.
Provate a confrontare la foto di una California I o II con una della nuova e vi renderete conto di cosa sono riusciti a combinare.
Vabbè, mettiamoci, o meglio mettiamogli, una pietra sopra e amen.
Quindici o venti anni fa un dentista americano, certo Dr John, prendendo probabilmente spunto da un prototipo di V4 di Tonti, trasformò il classico aste e bilancieri in un Ottovalvole con assi a camme in testa comandati da cinghie.
Un gran bel motore con una cavalleria di tutto rispetto che permise al nostro Dottore di vincere a Daytona nella categoria BOTT.
La Guzzi fece propria l’idea e costruì una sportiva che chiamò appunto Daytona e in seguito ne derivò una stradale: la V10 Centauro.
Le due moto furono un clamoroso “flop” a causa di un design come dire…personalissimo, di sospensioni “cheap”, di una centralina mappata in modo approssimativo che provocava un buco di carburazione intorno ai 5000/5500 giri (sul più bello, insomma), un difetto congenito alla pompa dell’olio, una guida scorbutica e impegnativa e un costo decisamente elevato per una bicilindrica raffreddata ad aria per quanto a quattro valvole per cilindro.

Con la stessa somma, o anche meno, si portava a casa una quattro cilindri giapponese, in linea o a V, 16 valvole DOHC, raffreddata a liquido, dalla affidabilità a tutta prova e dalla tenuta di strada ineccepibile.
A me la V10 Centauro piace molto – so’ strano, eh? - e un paio d’anni fa ci avevo anche fatto un pensierino ma poi mia figlia guardandola in foto ha esclamato: … ma l’hanno fatta a Chernobyl?
Chiusa lì.
Comunque sia andata se ne sono vendute davvero pochine.
L’altro giorno mentre girellavo con la Vufera mi è capitato di incontrare una V10 caferizzata che purtroppo non sono riuscito a fotografare e così mi è punta vaghezza di controllare in internet se qualcun altro avesse avuto la stessa idea.
Ne è venuto fuori un ben di Dio: racer, streetfighter, cafè, progetti e uno stupendo modellino realizzato da OGM e di cui allego anche la descrizione.
Moto egregie, equilibrate, aggressive, piacevoli e ingegnerizzabili senza grosse difficoltà.
Ma in Guzzi cosa fanno invece di prendere spunti da chi sa fare meglio di loro?
Ah, sì…tirano fuori quella pacchianata a due ruote dal serbatoio cromato – eresia ! – della V7 Racer.














Guzzi N naked retro'

Guzzi N naked retro'


Piccole bastarde: Guzzi N naked retro' - Descrizione dell'autore

Guzzi N naked retro' su base Centauro V10 Tamiya 1:12Una volta ripulita l'aquila dalle sovrastutture (bruttine) trovano posto il serbatoio snellito di un Kawa Z con applicato un bel tappo della benza a scatto e il codone di una Honda RS1000  endurance , mentre il parafango e' originale Guzzi leggermente "ripulito".La triangolatura del forcellone e il mono sono factory poi una bella alleggerita al telaietto reggi sella .Cerchi e gomme Jap presi dalla scatola degli "scarti" poi ho installato due dischi esteticamente piu' cattivi di ignota origine e una piccola strumentazione piu' racing .Per finire il terminale di scarico Daytona di una Yamaha SR.