CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



lunedì 1 dicembre 2014

Yamaha FZX 750 by Luigi Lombardo

E’ la seconda volta che scrivo qualcosa sulla Yamaha 750 FZX, una moto piuttosto rara. 
Era la versione depotenziata della FZR 750 con una novantina di cavalli; cavalcava il filone, almeno nell’estetica, della sorellona V-Max senza averne l’architettura del motore.
Non è piaciuta un granchè, né carne né pesce: non era una custom, non era una stradale e nemmeno una turistica.
In pratica un bel flop, almeno in Italia.
Un esemplare è capitato tra le mani di Luigi Lombardo che ha deciso di sottoporre il brutto anatroccolo a un profondo restyling per ottenere una special dal sapore molto post atomico.










 

Operazioni:
Smontaggio integrale di tutte le sovrastrutture lasciando il solo motore incastonato nel telaio.
Manubrio rialzato in alluminio.
Comandi semplificati e modificati.
Impianto elettrico ridotto all’osso.
Terminali di scarico originali accorciati drasticamente.
Collettori fasciati.
Sella artigianale e ancora in fase di definizione.
Ammortizzatori posteriori di derivazione Harley.
Faro anteriore Suzuki 750.
Fanalino posteriore di derivazione crossistica.
Parafango anteriore eliminato e posteriore appena accennato.
Soffietti sugli steli forcella.
Fianchetti in rete metallica.
Specchio retrovisore di recupero.
Verniciatura in nero opaco volutamente applicata a pennello.
Il risultato, a me piace, può essere forse discutibile ma sicuramente la moto ha acquistato una forte personalità.
Ora Luigi sta lavorando su una Yamaha 550.

Ve la proporrò appena sarà finita ma intanto posto qualche anticipo.