CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



venerdì 21 giugno 2013

Storia di un Garellino by Italo De Angelis

A quei tempi il tuning non aveva questo nome




E' sempre un piacere leggere storie di uomini e di moto.
Un ringraziamento pubblico a Italo che mi ha inviato questa storia che posto così come me l'ha inviata senza cambiare nemmeno una virgola.


" Non posso non mandarvi sta foto  del mio motorino regalatomi da mio zio nel luglio del 75 che in qualche modo dovendosi sdebitare con mio padre per una società di allevamento maialini, vedendomi fare una "virata"  in piazza con la mia bicicletta "24", senza cambio ovviamente, alla quale avevo gia cambiato piu volte i pneumatici e risaldato il telaio, mi disse vieni con me che ti porto a Ceprano e ti compro una cosa.....
A Ceprano c'era la pasticceria, pensavo mi facesse mangià due paste....
Mi portò da Mariano Martini e mi regalò  sto garellino monomarcia dal costo di  Lire 185.000. 
La notte non dormii e il giorno dopo lo passai interamente sulla sella senza uscirci tanto che ebbi dolore alle chiappe per qualche giorno per la postura contorta su quella sella.
Poi le prime uscite ed i primi confronti con gli amici che avevano i minarelli con le marce, i garelli a marce tipo moto vera, i caballero....
E di qui la necessità di stare dietro a questi mostri, ma come poteva un aquilone diventare un aquila?  (da Lucio Battisti)
Per farla breve dopo un paio di sostituzioni di forcelle  per rottura delle stesse,  con dapprima una forcella di un benellino  e poi la forcella di un itom compresa di ruota e freno, oltre che luci allargate a lima, carburatore a vaschetta laterale adattato e marmitta a spillo passai  a metterci pure il cambio a 4 marce a mano tipo vespa.
Chi ben ricorda il garellino con le marce a mano  era a tre marce mentre io montai sul mio carter un cambio a 4 marce.....
Avevo rimediato un rottame di  scooterino garelli capri  che montava un motore garelli anni 60 con carter tondi, raffreddamento forzato e cambio a 4 marce tipo vespa.  Smontai quel motore per esaminarlo e mi resi conto che era uguale al mio a carter quadri  che avevo gia smontato in precedenza per sostituire i cuscinetti dell'albero motore.
Pensai a ragione sti carter hanno tutti le stesse dimensioni di massima quindi sto cambio lo posso forse mettere al mio.  E così fu'
In realtà dovetti davvero smanettare perchè l'albero secondario del  era piu lungo di un paio di millimetri  e ridava da un lato sul cucinetto lato pignone e dall'altro su una boccola in bronzo che era più spessa tanto che i carter non si accoppiavano per quei 2 millimetri in eccesso. Smontai quella boccola e me ne feci costruire una su misura da un tornitore ma non si riusciva a chiudere il cerchio  sicchè dovetti sbassare con una moletta il supporto della boccola (in pratica il carter) e dovetti far ricostruire una nuova boccola con un sistema di calettaggio più solido in quanto era venuto a mancare del materiale sul carter.
Alla fine con un altro foro in basso al carter che era gia predisposto per essere lavorato inserii anche il perno di comando del selettore del cambio e il miracolo avvenne.  Cambio a 4 marce e frizione vera in luogo della frizione centrifuga e i pedali, compreso anche il leveraggio di comando frizione e l'albero motore dello scooter capri. 
Niente di trascendentale, su quelle misure di carter la garelli sviluppava tutti i suoi motori ed in qualche modo le misure ridavano a parte quella boccola rifatta 2 volte da un tornitore compiacente che lavorava in fabbrica.
Finalmente il motorino a marce; poi la polini da 65 cc e poi un carburatore da 25 mm recuperato per montare il quale dovetti costruire con dei tubi saldati ed aggiustati al banco un collettore di aspirazione su misura.
Poi, ultimo atto, recuperai una forcella ceriani e due ammortizzatori idraulici  facendo questo ultimo allestimento.  Ruota anteriore da 18 e posteriore da 16 (quella originale)  alla quale avevo però montato i cuscinetti in luogo degli scodellini ed un cerchio di sezione maggiorata.
La marmitta  ad espansione era di un minarelli comprata a lire 16.000 e l'accensione era stata modificata a bobina esterna...
Il garellino tipo Gulp Flex era diventato un prototipo da udite udite  105 km orari.
Un simpatico particolare visibile in foto è la pedana sinistra e la leva del freno a pedale interamente costruita al banco riutilizzando un asse del movimento centrale dei pedali di una vecchia bicicletta ed un pedale di bicicletta accorciato e risaldato.
E vai cosi fino al 79 quando per una stagione girai con una benelli 125 che stavo riparando ad un amico ( senza patente perchè in quei tempi tutto era ammesso o quasi), e poi ancora una stagione con un morini 50 preso in prestito da un amico e restituitogli solo dopo pressanti richieste.  
Poi a fine 80 la patente e vai con una guzzi 850 guidata abusivamente fino al aprile dell'83 mese in cui raggiunsi i fatidici 21 anni. 
Manco una settimana dopo mi ferma la polizia sulla via casilina ed un poliziotto che nonostante le minaccie aveva la faccia buona mi disse:  "vediamo se sto ragazzino ha 21 anni"; gli risposi "sei arrivato con qualche giorno di ritardo".
 Un numero da non dimenticare sono il totale di 17 pneumatici sostituiti a sto motorino tra anteriori e posteriori  fino ad arrivare alle ultime misure di pneumatico da 18 anteriore e 2,75 / 16 posteriore con le quali ho cominciato davvero a riconoscere il grip tra pneumatici nuovi e vecchi, tra bagnato e asciutto, insomma l’inizio di una lunga storia di fatta di asfalto e gomma che avuto l’apice assoluto nei primi anni del 2000 quando avevo ormai maturato una lunghissima esperienza  di asfalto bagnato e di pioggia riuscendo a fare traiettorie da manuale e velocità di trasferimento abbastanza sostenute e costanti sotto la pioggia.
Oggi in moto vado un po meno e un po più piano ma quell’amore per il bagnato non riesco a togliermelo "


Italo