CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



domenica 16 gennaio 2011

Domenica 16 Gennaio 2011


Che giornata magnifica!
Sembra di essere in primavera.
Il cielo è terso, la luce abbagliante e nell'aria un odore di terra umida.
Il generale Inverno sembra essersi messo temporaneamente in congedo.
Oh, so bene che non si arrenderà senza combattere ma per intanto mi godo quel che il Cielo ci manda.
Avevo pensato di godere del tempo splendido in altro modo ma purtroppo una serie di contrattempi mi hanno costretto a cambiare programma.
Ho imparato che alla fine le cose vanno sempre come devono andare; bene, farò di necessità virtù e mi dedicherò alle mie moto.
Porto in giardino la VFR e provo ad avviarla.
Niente da fare, è ferma da un paio di mesi e non vuol saperne di partire.
Ho lasciato aperto il rubinetto della benzina e probabilmente si sono imbrattate le candele.
Spero di non dover bestemmiare in aramaico arcaico per smontarle e pulirle.
La configurazione a V del propulsore se da un lato consente di coniugare il tiro ai bassi del bicilindrico all'allungo del quattro, dall'altro costringe a smontare mezza moto, compreso il radiatore, per accedere alle due candele anteriori.
Collego la batteria a quella della macchina, insisto un po' e alla fine si avvia.
Borbotta un tantino, sfumacchia nero dallo scarico alle prime sgasate ma poi prende a girare piena e corposa come sempre.
Uffff...è andata bene.
Casco, giubbotto e guanti e mi avvio per un giretto.
16 di Gennaio, credo sia un record per la prima uscita.
L'aria è tiepida; non c'è nemmeno bisogno di coprirsi più di tanto.
Girello per una trentina di chilometri, non è il caso di tirarla più a lungo, ma mi diverto davvero.
Al rientro passo dallo studio dove è parcheggiata la Guzzi, Penny per gli amici.
Diminutivo di Penelope.
L'ha battezzata così una mia amica e il nome mi piace.
Sono anni che ci lavoro su, voglio creare una moto unica, splendida...non so se sarà mai finita per questo l'ho messa proprio davanti alla scrivania.
Ogni volta che sollevo gli occhi la guardo e immagino qualcosa di nuovo, di speciale, di unico.
Bike work is never done...può darsi.
Intanto voglio allineare la ruota anteriore della BMW; finalmente il tornitore mi ha consegnato le piastre in alluminio che servono ad adattare delle pinze Nissin a quattro pistoncini agli attacchi della Marzocchi.

Ho già sostituito i dischi originali da 240 con un paio di semiflottanti da 300 prelevati da un Monster.
Perfetto!
Ho lavorato molto di calibro e di CAD ma tutto va su come si deve.

La BMW devo finirla in fretta, l'ho promessa a mio figlio se e quando deciderà di prendere la patente.
In prima battuta avevo pensato di montare il serbatoio di una R100 ma poi mi sono innamorato della elegante essenzialità della 500 Rennsport di Zeller.
Tra il ciarpame che ho in officina c'è un vecchio serbatoio in resina dalla forma molto simile a quello della Rennsport.
Il serbatoio, usato in pista, si è danneggiato in seguito a una caduta.
Bene, ne farò una copia.
Me la cavo abbastanza bene con la vetroresina.










Lo avevo già rabberciato e verniciato con una mano di fondo per cui inizio a creare i controstampi.
Stendo il distaccante e applico la resina
Credo che ne verrà fuori qualcosa di buono.