CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



martedì 31 maggio 2011

KAWASAKI Z400 Variazioni sul tema

La vita è a cicli, anche quella di chi, del tutto indegnamente, si occupa di moto a tempo perso.
C'è stato un periodo in cui erano solo Moto Guzzi nei vari modelli e cilindrate, poi sono capitate le Kawasaki Z e GPZ quadricilindriche, ora sembra sia il momento delle Kawasaki Z400.
Mi è capitato di pubblicare la MrSpeed di Luca Lombardo & C. e la Taurus G400 di Fabrizio di Bella & C.
Evito di proposito di parlare di Nuova Officina Italica o di Classic Farm; dietro quelle sigle ci sono il cuore, il cervello e le mani di chi quelle moto ha pensato e costruito.
La Z400 è stata una moto più che onesta degli anni '80.
Una tranquilla bicilindrica di media cilindrata (all'epoca) senza alcuna pretesa sportiva.
Il motore era tranquillo ma la sua architettura era evocativa con i carter piccoli, i cilindri verticali e le teste dal disegno non proprio nitido.
I due tubi di scarico che uscivano lateralmente alla doppia culla del telaio facevano tanto old btitish; i silenziatori a tromboncino bassi e paralleli al terremo, il telaio di disegno classico, il serbatoio a goccia e le ottime finiture completavano un quadro esteticamente molto piacevole ed equilibrato.
Una ottima base, anche in considerazione delle quotazioni non proprio astronomiche, per delle Special di tutti i tipi: cafè racer, bobber, low rider ecc.
Ho fatto una ricerca in internet e sono saltate fuori delle realizzazioni sulla base della bicilindrica.
Qualcuna è davvero bella, qualcuna è così così; ve le propongo come le ho trovate con a volte un breve commento.
Ho l'impressione che le quotazioni della notoretta siano in netto rialzo; chi ne ha una in garage se la tenga ben stretta, non svaluterà di sicuro.
 
Kawasaki Z400 Sidecar











Bella Cafè Racer realizzata con gusto light e mano felice. 











Cafè Racer "Ricetta Classica".
Bandita la  Nouvelle Cousine











La Ricetta Classica richiede il perfetto dosaggio degli ingredienti.
La sella costruita per una moto più grossa (probabilmente una Guzzi) stona con la leggerezza del resto della moto.

 Se la moto non è opera dei ragazzi di Wrenchmonkees è di qualcuno che ne ha copiato spudoratamente lo stile.

Ancora qualche ingrediente non calibrato nella ricetta classica.
Per rendere equilibrata e aggressiva una Cafè Racer bisogna che la fine della sella sia allineata alla perpendicolare tracciata dal bordo del freno posteriore.
La massa del serbatoio, evidentemente troppo grande, arretra troppo la sella e crea l'effetto "ruota di bici".



Rapporti tra le masse corretti e giusto minimalismo.
Non ho una gran simpatia per il verde (ricorda troppo le mie tasche) ma è soltanto gusto personale.


Due elaborazioni in chiave Custom anche loro nella Ricetta Classica.

Dulcis in fundo, questa stupenda elaborazione: scostumata, ignorante, spudoratamente grezza e a mio avviso geniale come e forse più della Bellerofonte di Filippo Barbacane. 
Non so assolutamente niente di "Bee Ride" di Bologna ma mi piacerebbe avere loro notizie.
Ho visto altre foto della stessa moto - o almeno dello stesso telaio - con un'altra motorizzazione, lo scarico basso e la forcella tradizionale.
Un vero peccato.
Buona la prima !!!