CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



mercoledì 10 dicembre 2014

Moto Guzzi V75 by Giovanni Iorio

Mario Massaro e Giovanni Iorio
Ho conosciuto Giovanni da Torre Annunziata durante la Mostra Scambio dello scorso Novembre a Sora; ero ospite con qualcuna delle cose che faccio dello stand di Techno Racing Team.
Sono andato a trovarlo nella sua officina dove per caso era parcheggiata una delle  sue creazioni: una Guzzi V75 ex PA scramblerizzata.
La V75 già in origine non è la più bella creatura di Mamma Guzzi che nella versione PA è ancora meno appetibile.
Si sa, se si conosce il mestiere ogni ferro è buono per tirarne fuori qualcosa di degno.



Pesanti gli interventi:

Avantreno: forcella Guzzi NTX a perni avanzati con soffietti sugli steli; Ruota a raggi da 18” con mozzo e disco NTX; verniciatura in nero opaco; parafango inox minimale.
Retrotreno: Ruota a raggi NTX, ammortizzatori Marzocchi a gas; verniciatura in nero opaco; parafango inox ridotto ai minimi termini.
Serbatoio: Guzzi Imola con aquila stilizzata tipo Gambalunga.
Sella: autocostruita previa modifica del telaietto posteriore.
Manubrio: alto con traversina di rinforzo.
Fianchetti: Racing in alluminio.
Faro: derivazione sconosciuta con rete di  protezione.               
Fanalino: aftermarket.
Specchietti: assenti (che n’aggia fa’?)
Frecce: assenti (idem come sopra)
Imp. elettrico:   Semplificato al massimo.
Scarico: strepitoso 2 in 1 artigianale fasciato.
Terminale: Megaton rigorosamente non omologato (assicuro che si sente da lontano)
Verniciatura: motore nero opaco e carrozzeria grigio antracite opaco.












La moto di Mario Massaro, il fortunato proprietario, ha un aspetto volutamente poco appariscente e solo a un esame attento rivela la cura nei dettagli e il gran lavoro svolto.

Ora Giovanni ha in officina un’altra V75 ancora con la palandrana originale, sono curioso di vedere quale vestitino saprà cucirle addosso.