CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



martedì 19 aprile 2011

Domenica 17 Aprile 2011

E finalmente è di nuovo Domenica.
Il tempo non è male, si può azzardare un giro in moto anche se la temperatura è piuttosto bassa.
Perdo un po’ di tempo a installare sul plex della moto la piccolissima telecamera che ho scovato e acquistato in internet.
L’idea della “on board camera” mi stuzzicava da un po’ ma bisognava trovare l’attrezzo adatto.
Ovviamente sarebbe stato possibile utilizzare il cellulare o la macchina fotografica ma quegli oggetti oltre ad essere ingombranti sono anche piuttosto costosi e difficilmente collocabili.
La Mini DV 80 invece ha un costo contenutissimo e ha in dotazione una serie di supporti per svariate installazioni.

Ok, si parte in direzione Passo a quota 1600.
Ho indossato il sottotuta termico ma man mano che si sale la temperatura scende in picchiata e il freddo, anche a velocità ridotta, è insostenibile; a metà strada ci sono ancora chiazze di neve sui prati e il termometro della Honda segna 6°C.
Basta così, per oggi non è cosa.
Meglio stare tranquilli e fare un salto a salutare i ragazzi di Techno Racing Team ( http://www.technoracingteam.it ) che proprio stamattina a Isola del Liri presentano le moto i piloti e gli sponsor per la stagione 2011.
Bisogna dire che hanno fatto le cose per bene, le moto ben esposte, le divise inappuntabili, il buffet fornito e tanta cordialità e simpatia.

Ovviamente le mie preferenze motociclistiche vanno alle vecchiette.
Alla Kawasaki Z1000 di Willi con il suo serbatoione in alluminio autocostruito -fatto per imbarcare quanta più benzina possibile dal momento che correrà nell’Endurance - , i cerchi Comstar delle Honda anni ’80 che sopperiscono alla loro dubbia rigidità con un look davvero aggressivo e il manubrietto stretto stretto come piace al suo pilota che preferisce stringere la tanka anche con gli avambracci.











Alla Kawasaki Z900 di Mauro, quella di cui parlai qualche tempo fa, che ora, almeno esteticamente e meccanicamente è ultimata.
Le soluzioni ciclistiche invece dovranno essere testate in pista.
A volte sulla carta e sul cavalletto la moto sembra perfetta e poi, alla prova dei fatti, bisogna magari disfare tutto e ricominciare da zero; così come altre volte tutto fila liscio come l’olio e la moto risulta subito competitiva.
Auguro al proprietario/preparatore che tutto vada per il verso giusto.











Alla Honda 500 Four che farà il campionato della montagna.











Così come farà il campionato della montagna la Honda Hornet 600.

Il manubrione della Hornet mi fa tornare in mente Gianni Cresta, un piemontese che alla fine degli anni ’70 faceva le “corse in salita”, come si chiamavano allora con una Suzuki 380 GT su cui aveva montato il manubrio della SWM da cross del fratello Danilo a cui rubava anche gli stivali.
Con quel motard ante litteram vinse anche un paio di campionati.

Personalmente sono assolutamente d’accordo con questa soluzione che consente un controllo migliore della moto rispetto ai semimanubri.
Saluto e mi avvio verso casa.
Stacco la telecamerina dalla moto e la attacco al piccì.
Ho registrato tutto all’infuori di quello che mi interessava.
Però la definizione è buona anche se le immagini ballano un po’ seguendo le vibrazioni del plex.
Dovrò trovare un modo per assorbirle e soprattutto dovrò fare una gran pratica con quell’oggetto.
Sarà dura, io e l’elettronica siamo incompatibili.
Non per nulla amo le vecchiette che non hanno a bordo nessuna centralina, la cui carburazione si fa con il vacuometro e l’incremento di prestazioni si cerca lavorando sulla meccanica e non sull’elettronica.