CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



mercoledì 20 giugno 2012

Special su base MOTO GUZZI V7 700 cc


Non è mai facile parlare di un mito come la Moto Guzzi V7 di cui si è scritto tanto.
Come è noto anche ai sassi, il propulsore a V di 90° trasversale è entrato nella memoria collettiva al pari dei monocilindrici orizzontali che hanno equipaggiato per mezzo secolo le moto di Mandello Lario.
Anche il motore a V presentato, proprio sulla V7, nel 1965 al Salone di Milano è vicino a compiere i suoi primi 40 anni di vita.
La V7 nasce bene e riscuote subito un buon successo di vendite e tra l’altro viene adottata anche dalle forze di Polizia italiane e in seguito, nella versione da 850 cc, anche dai Chips di alcuni stati americani.
La special su base V7 - classe 1967, come orgogliosamente evidenziato sui fianchetti - che ho incontrato alla rievocazione storica del Circuito di Monte Mario con ogni probabilità è proprio una di quelle dismesse dalla p.a.
Lo si capisce dalla sella monoposto e dagli indicatori di direzione anteriori posti dove le moto della Polizia avevano i lampeggianti.

Un tuning leggero e di gusto: il serbatoio montato in origine sul motocarro Ercole impreziosito da una bella aerografia e qualche cromatura relativa alla forcella, ai fianchetti e qualche altro particolare.



Gli americaneggianti terminali “fish tail” sono per fortuna parzialmente nascosti dalle borse di cuoio poste ai lati della sella.


Poche cose ma sufficienti a farla notare.
Un piccolo appunto: l’aquila aerografata sul serbatoio è quella americana, più piccola della nostra maestosa aquila reale.
L’ Haliaeetus leucocephalus si alimenta spesso di carogne contendendole agli avvoltoi; abitudine nobilmente disdegnata dall’Aquila Reale dello stemma Guzzi.

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