CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



giovedì 26 maggio 2011

Domenica 22 Maggio 2011 – Gita Ciociara

Il percorso
Doveri iniziare il post come iniziai quello dei primi di Giugno dello scorso anno:...e piove ancora.
Cioè, non piove ancora ma le previsioni non sono assolutamente rassicuranti.
OK, niente Campo Imperatore; mi dovrò accontentare di un giretto qui intorno.
Strade con le curve giuste non mancano di sicuro in Ciociaria.
Questa volta ho a bordo la “Zavorrina” che ancora non conosce molte cose di questa terra.
Breve tratto veloce sulla superstrada Sora-Frosinone; quattro corsie con un fondo discreto, niente autovelox, solo qualche minuto per il bivio di Veroli.

Veroli - Scorcio
Una decina di chilometri di curve larghe e veloci e si arriva in paese.
Veroli è un comune molto esteso ma il centro storico è piccolo e affascinante di impianto medievale – come del resto tutti i paesi qui intorno – ricco di scorci suggestivi e con una vista stupenda che si apre ai quattro punti cardinali sulle valli sottostanti.
Parcheggiamo e facciamo quattro piacevolissimi passi, c'è la locandina di un prossimo concerto di Eugenio Bennato che non mancherò di sicuro.
Risaliamo in moto e ci avviamo alla volta della Certosa di Trisulti; la strada è un percorso tortuoso e molto tecnico con un buon fondo.
Peccato che in alcuni punti ci sia del ghiaietto e che la carreggiata sia davvero stretta.
Guai a sbagliare una traiettoria.
Mi trattengo e mantengo una andatura leggermente frizzante...tipo “Ferrarelle”.
Piacevole ma non esagerata.

La Certosa di Trisulti provenendo da Guarcino
La Certosa Cistercense di Trisulti è da non perdere; boschi, silenzio, una buona architettura, giardini incantevoli e una “farmacia” storica che è un incanto.

Certosa di Trisulti - Farmacia storica
Certoa di Trisulti - I giardini











Ci attardiamo senza fretta e abbiamo anche l'occasione di ascoltare un pezzo di sermone di un frate che per chiarire i concetti più ostici usa con naturalezza il dialetto.
La mia fede ha la stessa fermezza della moralità di una vecchia battona ma con predicatori del genere potrei riprendere l'abitudine alla messa domenicale.
Purtroppo il mio parroco, comunicativo quanto un sasso, è depositario di ogni verità che elargisce con sufficienza.
Peccato.
Una volta ritemprato lo spirito anche il corpo, lo stomaco in particolare, reclama i suoi diritti.
Collepardo, grazioso paesino, è lontano solo un paio di chilometri qualcosa troveremo.
La prima trattoria che troviamo in centro è “La Casareccia”, parcheggiamo e entriamo.
Troviamo cordialità, una miriade di antipasti tra cui dei fagioli con le cotiche a cui mancava la parola e un piatto di delicatissime fettuccine speck e rucola.
Il conto è onesto con tanto di ricevuta fiscale.
Consigliata.
Prossima tappa gli Altipiani di Arcinazzo.
La strada è perfetta; larga, fondo buono, traffico scarso, curve per tutti i gusti.
Divertimento a gogò.
Apro un po' di più il gas e lascio che la Honda pennelli delle traiettorie veloci.
Tutti i divertimenti però durano poco.
Uno scroscio di pioggia ci sorprende all'improvviso e ci costringe a ripararci sotto degli alberi con il rischio di beccarci una saetta.
Appena smette raggiungiamo gli Altipiani pian pianino sulla strada bagnatissima.
I nuvoloni sono tutti verso sud per cui probabilmente riusciremo a raggiungere Fiuggi senza bagnarci troppo.
Lo facciamo ad andatura da pensionato.
Da Fiuggi imbocco la 155 per Torre Cajetani, poi Alatri e infine Froinone ma dopo un paio di chilometri una pioggia battente ci obbliga a tornare verso Fiuggi.
Il tempo pare sia migliore nel fondovalle per cui ci fiondiamo sulla Anticolana fino alla Casilina.
La strada è veloce ma il divertimento ormai è svanito.
Breve tratto di Casilina fino a Ferentino dove è d'obbligo una sosta all'acropoli con i resti del tempio e il mercato romano.

Ferentino - Panorama dall'Acropoli
La pioggia non ci da la possibiltà di goderci la gita.
Sfruttiamo un attimo di tregua per raggiungere la superstrada Ferentino/Sora che percorro quasi a manetta; la conosco come le mie tasche.
Lasciando la lancetta del tachimetro oscillare intorno ai 200 impiego soltanto una decina di minuti per percorrerla.
Parcheggio la moto e si scatena l'inferno; appena in tempo.
Dura poco ma il temporale è fortissimo.
Andrà meglio la prossima volta.
Almeno lo spero.

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