CHI SONO

Sono malato di moto.

Mi piacciono tutte ma preferisco quelle che hanno sacrificato qualche orpello originale o la conformità alle norme del codice della strada sull'altare dell'edonismo per l'esaltazione dell'ego del loro possessore. Moto mutilate? Non proprio.
Preferisco immaginarle, che Dio mi perdoni l'eresia, come le sculture che Michelangelo immaginava intrappolate nei blocchi di marmo. Moto liberate da quanto imposto dai diktat degli studi di marketing, dal politically correct, dalle normative ambientali, dalle regole imposte dai burocrati. Moto scostumate, irriverenti, esibizioniste, visionarie ma vere vive e pulsanti.
E senza fare distinzioni tra custom, bobber, streetfighter, racer replica ecc. ho voluto creare uno spazio virtuale in cui incontrarsi, confrontarsi, scambiarsi opinioni e sul quale proporre le proprie creazioni. Quache paludato bacchettone resterà inorridito ma ritengo che ogni prodotto dell'ingegno umano sia Cultura. Inviatemi le foto delle vostre creature e un commento sull'iter mentale e operativo che ha condotto all'evento.
Da me l'ingresso è libero.

Qualcosa su cafè sport



martedì 3 gennaio 2012

Vigilia di Natale 2011. Ultima corsetta dell'anno

Stamattina il tempo è splendido anche se le previsioni meteo prevedono un rapido peggioramento delle condizioni nel corso della stessa mattinata.
Mentre scendo a studio passo davanti alla VFR ferma sul cavalleto.
Mi guarda speranzosa e sembra dirmi: Con questo tempo non mi porti a fare un giretto? Ho le sospensioni anchilosate, le gomme fredde e ho bisogno di un po' di benzina fresca negli iniettori.
Sono un vecchio cerbero ma non so resistere alle richieste di una bella motoretta.
La porto in giardino, le do una bella spolverata e una gonfiatina alle gomme, le titillo il pulsante d'accensione e lei si mette in moto immediatamente e inizia ronfare sorniona come un gatto.
Mentre si scalda mi preparo anche io, metto il sottotuta termico, la giacca invernale e il vecchio casco nero dall'ottima tenuta all'aria.
C'è il sole ma la temperatura è rigida.
Ho previsto un percorso breve, un'oretta al massimo.
Si parte.
la gente che incontro mi guarda strano.
Perchè 'sto tipo se ne va a spasso in moto invece di essere indaffarato negli acquisti e sguscia via invece di accodarsi alle "sardomobili" nel canonico e rituale ingorgo natalizio?
Domande oziose.
Filo via verso la Valcomino con la Honda che, grata, pennella precisa e leggera le traiettorie.
Prima tappa al "selvaggio borgo natio"; sono legato al mio paesino natale da poco più di mille anime anche se abito altrove da decenni.
Percorro spedito le curve  e i tornanti che conducono al lago di Posta Fibreno, un posto magico che fa bene all'anima.
Mi godo la pace e il silenzio per qualche decina di minuti mentre il tempo rapidamente e puntualmente volge al brutto prima di risalire in moto diretto verso casa mentre già cadono le prime gocce di pioggia.
Per quest'anno è andata.
Arriverderci nel 2012.



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