Alcune sono vecchie di decenni.
Motociclismo, Motociclismo d’epoca, Cafè Racer, La Moto, Racer, Motosprint, Moto Special, Classic Bike e Legend Bike.
Proprio su un Legend Bike del Dicembre 1992 trovo un articolo di Carlo Talamo che racconta di come ha contattato e riunito a Vallelunga piloti legati al marchio Triumph per una prova/incontro in pista con la allora nuovissima Trident.
Gente del calibro di Vanni Blegi, Roberto Provenzano, Luciano Rivabene e qualcun altro accettarono l’invito e la giornata rievocativa/promozionale si fece e il buon Carlo provvide a pubblicizzarla nel modo giusto.Storia emblematica di un grande comunicatore, quella di Talamo, iniziata a Milano con la creazione della Numerouno, importatrice e concessionaria Harley Davidson e continuata poi con la appena rinata Triumph .
Riuscire a vendere e far diventare oggetto del desiderio delle motociclette dalla architettura arcaica, dalle prestazioni meno che modeste e dal costo esorbitante non è cosa da poco.
Da non dimenticare che gli ‘80 erano anni votati al mito della velocità e che spesso il successo di un modello era decretato semplicemente dall’essere più veloce delle dirette concorrenti .
E’ vero che avere dei soci come Roberto Crepaldi, figlio del concessionario storico Ferrari a Milano, e Max Brun, comunicazione e relazioni internazionali, facilita il compito ma l’impresa era da far tremare i polsi.
Geniale la trovata di fare la pubblicità con delle belle foto accompagnate da “poesie” inneggianti alla libertà, all’avventura, al rapporto quasi fisico con la moto.
“La moto è la mia libertà” l’ho fatta mia.
Se oggi le Harley sono il fenomeno di costume che sono in gran parte lo si deve a Talamo.
Con la Numerotre e la Triumph il nostro ha dato il meglio di sé.
Sono dovute al suo estro creativo e al suo fiuto per gli affari la creazione di modelli come la Triton su base Bonneville fatta realizzare da Pettinari, la Baby Speed, e l’ultima Speed Triple , quella a coda mozza e lo scarico sottosella.
Tanto per citare.
Su Talamo si è detto tutto e il contrario di tutto: spregiudicato uomo d’affari o appassionato motociclista?
Probabilmente una miscela vincente di entrambe le cose.
La lezione di Talamo non è andata persa; c’è un certo Andrea “Il Capitano” Fontana da Bologna che la storia di Talamo l’ha studiata e la conosce a memoria.
La conosce e la ripercorre.
Per carità, non c’è nulla di male a seguire le orme di un genio della comunicazione come il compianto Carlo anche senza i mezzi e le conoscenze di Crepaldi e Brun.Per investire tempo e risorse nella promozione di un dinosauro a due ruote come la Royal Enfield e tentare di farla diventare un fenomeno di costume ci vuole coraggio.
Coraggio e determinazione.
Sulla base della moto indiana Fontana ha sviluppato allestimenti evocativi come la Royal McQueen e la Sportsman oltre a una linea di abbigliamento e accessori dedicati.