Ogni tanto faccio una capatina nelle officine delle
persone che conosco, tutti appassionati di moto e qualcuno anche costruttore,
elaboratore, pilota ecc
In altre parole geni della meccanica.
Tra questi Ugo Passari da Sora.
Tante le moto ammassate nella angusta officina.
Quelle utilizzate per le corse, tra cui una
splendida Montesa 125 e una Ducati monocilindrica con cambio a sette marce
(unica al mondo); quelle in via di ultimazione: una Moto 3 e una Honda 450
bicilindrica già utilizzata per le corse e ora in via di restauro, una sola era
accuratamente coperta: un gioiellino da 50 cc.
Giallo, carenato e con la scritta “Uchmè” sul
serbatoio.
Uchmè è il nome di battaglia di Ugo; lo chiamava
così suo figlio da piccolissimo e gli è rimasto appiccicato addosso.
Indovina cos’è, mi fa Ugo.
Do una sbirciata dentro la carena: telaio a
traliccio, raffreddamento a liquido, cilindro orizzontale; Kreidler? No!
Tomos, Bultaco, Morbidelli? No, no, no!
Vabbè, mi arrendo.
Oltretutto non so molto sui cinquantini; mi piacciono ma non fanno per me.
Un metro e ottantatre e novantadue chili sono incompatibili con questa cilindrata.
Mi racconta la storia della moto: << Sono partito da mezzo carter (ovviamente non ha voluto dirmi di che carter si tratta) e tutto il resto l’ho fatto io. La principale differenza dagli altri cinquantini degli anni ’70, che avevano l’ammissione a disco rotante, questo ha l’ammissione lamellare nel carter e qualche altra particolarità che non ti dico>>.
Grazie, eh!
Poi mi spiega che le quote ciclistiche sono quelle del Kreidler ma tutto il resto è stato fatto da lui e dai suoi amici e pretende che questi siano citati e ringraziati.
Lo faccio con piacere, figurati.
Oltretutto qualcuno è un buon amico.
Telaio: Gianni Longo da Sora
Torniture: Stefano Coraggio da Sora
Saldature in alluminio carter: Salvatore Milano da Aversa (CE) già Campione Italiano classe 80 cc 1984 – 1986 – 1987
Smontata la carena posso osservare il motore, il telaio e la cura dell’assemblaggio.
A ricordo di un’epoca ormai passata, di un’epoca eroica e romantica quando le moto si facevano con l’ingegno e con quello che si aveva a disposizione restano i raccordi idraulici cromati delle tubazioni del liquido di raffreddamento e la leva del freno di un Ducati adattato comando della frizione.
Ah, nostalgia canaglia!
Le foto della Uchmè in costruzione le ho "rubate" dal sito "50ini d'epoca"