Se avete in garage, beati voi, una
Suzuki RG Gamma 500, siete appassionati
di corse e vi siete stancati dell’aspetto un po’ plasticoso della moto di serie
o magari siete incappati in una malaugurata scivolata - sempre possibile con
una moto con 95 cavalli e una gommetta posteriore da 120 – siete capaci ad
immaginare una special migliore della replica della KS34 di kevin Schwantz?
Bene, basta eliminare tutte le
sovrastrutture ad eccezione del serbatoio, procurarsi un forcellone di un GSX-R
passato a miglior vita completo di cerchio disco e pinza, espiantare dal solito
Gixer la forcella anteriore completa e trapiantarla senza provocare crisi di
rigetto sul Gamma, procurarsi un codone e una carenatura GP in resina,
assemblare il tutto e dipingere la moto con in bianco/rosso Lucky Strike anni ’80.
Ah, non bisogna assolutamente
dimenticarsi di aggiungere un bel 34 su carena e codone.
Bell’e fatto.
Che ci vuole?
Se si trattasse di una moto moderna
con un catalogo di componenti aftermarket spesso come l’elenco telefonico di
New York sarebbe soltanto un problema di limite di utilizzo della carta di
credito.
La Gamma 500 però non è una moto
moderna e ogni trapianto richiede una ottima conoscenza tecnica per evitare di
stravolgerne la cinematica con le immaginabili disastrose conseguenze.
L’approssimazione in moto si paga
assaggiando l’asfalto, se va bene.
Così come non basta appiccicare
sulla carena qualche adesivo per far assomigliare la moto alla mitica Suzuki di
Kevin e lasciare intatto il sapore della GP.
Gli accessori di questa Gamma sono
stati scelti con oculatezza; gli specchietti sono in metallo lucido e quasi non
si vedono e la carena da pista non è stata forata per alloggiare i fari.
Questi sono stati sostituiti da due
mini priettori di derivazione custom montati appena sotto lo scudo anteriore,
quasi invisibili, affiancati da piccoli indicatori
di direzione con il trasparente bianco.
Anche i silenziatori hanno un’aria
cattiva senza però essere grezzi come quelli usati di solito in pista.
Un lavoro egregio, di buon gusto e
realizzato con molta cura tanto che la special non sembra affatto una special.
Il limite della Gamma era, come quasi
tutte le moto degli anni ’80, una ciclistica non adeguata alle prestazioni del
motore soprattutto se dotato della erogazione esplosiva del quattro cilindri in
quadrato a due tempi con ammissione a valvola rotante.
Le nuove sospensioni e le gomme di
misure umane certamente renderanno pienamente sfruttabili i 95 cavalli della
Gamma, sicuramente non paragonabili ai 185 a 12500 giri della KS34, ma più che
sufficienti a divertirsi alla grande.
BARRY SHEENE
Se Kevin Schwantz è stato il più
funambolico e spettacolare dei piloti della Gamma da GP, il più amato è stato certamente
Barry Sheene che corse e vinse con il primo 4 cilindri in quadrato Suzuki.
Il pilota con la moto numero 7 dall’eterna
sigaretta tra i denti, il Paperino sul casco, i chili di chiodi e viti che ne
tenevano insieme le ossa e il codazzo di belle donne è, insieme a pochissimi
altri, uno dei miei miti.
Un video sul grande Barry ci sta tutto.