A quei tempi il tuning non aveva questo nome
E' sempre un piacere leggere storie di uomini e di moto.
Un ringraziamento pubblico a Italo che mi ha inviato questa storia che posto così come me l'ha inviata senza cambiare nemmeno una virgola.
" Non posso non mandarvi sta foto del mio motorino
regalatomi da mio zio nel luglio del 75 che in qualche modo dovendosi sdebitare
con mio padre per una società di allevamento maialini, vedendomi fare una
"virata" in piazza con la mia bicicletta "24", senza
cambio ovviamente, alla quale avevo gia cambiato piu volte i pneumatici e
risaldato il telaio, mi disse vieni con me che ti porto a Ceprano e ti compro
una cosa.....
A Ceprano c'era la pasticceria, pensavo mi facesse mangià due paste....
Mi portò da Mariano Martini e mi regalò sto garellino monomarcia dal
costo di Lire 185.000.
La notte non dormii e il giorno dopo lo passai interamente sulla sella
senza uscirci tanto che ebbi dolore alle chiappe per qualche giorno per la
postura contorta su quella sella.
Poi le prime uscite ed i primi confronti con gli amici che avevano i
minarelli con le marce, i garelli a marce tipo moto vera, i caballero....
E di qui la necessità di stare dietro a questi mostri, ma come poteva un
aquilone diventare un aquila? (da Lucio Battisti)
Per farla breve dopo un paio di sostituzioni di forcelle per rottura
delle stesse, con dapprima una forcella di un benellino e poi la
forcella di un itom compresa di ruota e freno, oltre che luci allargate a lima,
carburatore a vaschetta laterale adattato e marmitta a spillo passai a
metterci pure il cambio a 4 marce a mano tipo vespa.
Chi ben ricorda il garellino con le marce a mano era a tre marce
mentre io montai sul mio carter un cambio a 4 marce.....
Avevo rimediato un rottame di scooterino garelli capri che
montava un motore garelli anni 60 con carter tondi, raffreddamento forzato e
cambio a 4 marce tipo vespa. Smontai quel motore per esaminarlo e mi resi
conto che era uguale al mio a carter quadri che avevo gia smontato in
precedenza per sostituire i cuscinetti dell'albero motore.
Pensai a ragione sti carter hanno tutti le stesse dimensioni di massima
quindi sto cambio lo posso forse mettere al mio. E così fu'
In realtà dovetti davvero smanettare perchè l'albero secondario del
era piu lungo di un paio di millimetri e ridava da un lato sul
cucinetto lato pignone e dall'altro su una boccola in bronzo che era più spessa
tanto che i carter non si accoppiavano per quei 2 millimetri in eccesso.
Smontai quella boccola e me ne feci costruire una su misura da un
tornitore ma non si riusciva a chiudere il cerchio sicchè dovetti
sbassare con una moletta il supporto della boccola (in pratica il carter) e
dovetti far ricostruire una nuova boccola con un sistema di calettaggio più solido
in quanto era venuto a mancare del materiale sul carter.
Alla fine con un altro foro in basso al carter che era gia predisposto per
essere lavorato inserii anche il perno di comando del selettore del cambio e il
miracolo avvenne. Cambio a 4 marce e frizione vera in luogo della
frizione centrifuga e i pedali, compreso anche il leveraggio di comando
frizione e l'albero motore dello scooter capri.
Niente di trascendentale, su quelle misure di carter la garelli sviluppava
tutti i suoi motori ed in qualche modo le misure ridavano a parte quella
boccola rifatta 2 volte da un tornitore compiacente che lavorava in fabbrica.
Finalmente il motorino a marce; poi la polini da 65 cc e poi un carburatore
da 25 mm recuperato per montare il quale dovetti costruire con dei tubi saldati
ed aggiustati al banco un collettore di aspirazione su misura.
Poi, ultimo atto, recuperai una forcella ceriani e due ammortizzatori
idraulici facendo questo ultimo allestimento. Ruota anteriore da 18
e posteriore da 16 (quella originale) alla quale avevo però montato i
cuscinetti in luogo degli scodellini ed un cerchio di sezione maggiorata.
La marmitta ad espansione era di un minarelli comprata a lire 16.000
e l'accensione era stata modificata a bobina esterna...
Il garellino tipo Gulp Flex era diventato un prototipo da udite udite
105 km orari.
Un simpatico particolare visibile in foto è la pedana sinistra e la leva
del freno a pedale interamente costruita al banco riutilizzando un asse del
movimento centrale dei pedali di una vecchia bicicletta ed un pedale di
bicicletta accorciato e risaldato.
E vai cosi fino al 79 quando per una stagione girai con una benelli 125 che
stavo riparando ad un amico ( senza patente perchè in quei tempi tutto era
ammesso o quasi), e poi ancora una stagione con un morini 50 preso in prestito
da un amico e restituitogli solo dopo pressanti richieste.
Poi a fine 80
la patente e vai con una guzzi 850 guidata abusivamente fino al aprile dell'83
mese in cui raggiunsi i fatidici 21 anni.
Manco una settimana dopo mi
ferma la polizia sulla via casilina ed un poliziotto che nonostante le minaccie
aveva la faccia buona mi disse: "vediamo se sto ragazzino ha 21
anni"; gli risposi "sei arrivato con qualche giorno di ritardo".
Un numero da non dimenticare sono il totale di 17 pneumatici sostituiti a
sto motorino tra anteriori e posteriori
fino ad arrivare alle ultime misure di pneumatico da 18 anteriore e 2,75
/ 16 posteriore con le quali ho cominciato davvero a riconoscere il grip tra
pneumatici nuovi e vecchi, tra bagnato e asciutto, insomma l’inizio di una
lunga storia di fatta di asfalto e gomma che avuto l’apice assoluto nei primi
anni del 2000 quando avevo ormai maturato una lunghissima esperienza di asfalto bagnato e di pioggia riuscendo a
fare traiettorie da manuale e velocità di trasferimento abbastanza sostenute e
costanti sotto la pioggia.
Oggi in moto vado un po meno e un po più piano ma quell’amore per il
bagnato non riesco a togliermelo "
Italo