La Triumph 3HW 350, prodotta a cavallo
tra gli anni '30 e '40, non è certamente un pregiato pezzo da
collezione, ne furono costruite a bizzeffe soprattutto per l'impiego
bellico.
Tecnicamente non si discosta dai
classici canoni inglesi dell'epoca: monocilindrico con distribuzione
ad aste e bilancieri, lubrificazione a carter secco, cambio separato
a quattro rapporti, rapporto di compressione 6,5/1, potenza di circa
10 kW, telaio rigido posteriormente e dotato di forcella anteriore a
parallelogramma, velocità massima 100/110 km/h.
Sicuramente non una moto sportiva anche
se ho trovato girellando sul WEB una versione racer.
Quando si ha voglia di correre si
utilizza ogni mezzo a disposizione ma dubito molto che la motoretta
si sia distinta in qualche modo nelle competizioni.
L'esemplare “customizzato” che ho
incontrato a Pescara in Piazza Salotto mi ha colpito non tanto per
l'elaborazione, limitata tra l'altro a pochi interventi, quanto per
il tipo di restauro, se così si può chiamare la “cristallizzazione”
dello stato in cui è stata rinvenuta mediante uno spesso strato di
trasparente.
Tutta la storia della moto è così
lasciata evocativamente in bella vista e ognuno può leggerla nella
chiave che crede.La fine della storia è sotto gli occhi
di tutti mentre i capitoli precedenti sono solo accennati e il loro
completamento lasciato alla fantasia di ognuno.
Le modifiche più significative,
probabilmente effettuate più mezzo secolo fa, è la sostituzione
della forcella anteriore con un'altra telescopica probabilmente di
derivazione BSA e lo scarico rialzato mutuato dalle contemporanee
Tiger; per il resto piccole cose di gusto custom.