Fa tanto caldo che non viene nemmeno voglia di
andare in moto; meglio muoversi in auto con il climatizzatore a palla o, se
possibile, starsene chiusi in casa.
O in garage.
In garage tra le mie ancora “incompiute” – la
Parilla 175 Sport, la BMW R65 e Penny, la guzzona- c’è la VFR 800 RC46 con cui
vado in giro di solito.
Di solito la mia VFR mi piace, magari è un po’
matronale ma è quel che è: una Sport Tourer comoda e veloce che si disimpegna
bene su ogni percorso, sia esso l’autostrada o una strada di montagna.
Un motore da quasi 120 cavalli e una coppia di 8.5
Kgm disponibile già a 3000 giri
installato in un telaio a doppio trave di alluminio, in pratica lo stesso della
VTR 1000 SP, consentono di divertirsi pur senza avere ambizioni pistaiole.
Nel mio caso molle e pompanti WP all’avantreno, un
mono WP al posteriore, dischi Braking a margherita hanno migliorato quello che
era il punto debole della moto: le sospensioni.
Però oggi confrontandola con la snellezza da cafè
racers della Guzzi e della BMW mi appare un po’ più “in carne” del solito.
Mi piacerebbe smagrirla un tantino.
Intanto domani, se il mal di schiena mi darà
tregua, proverò a togliere il “marmittone” Arrow dal sound coinvolgente ma
dall’estetica improponibile e a montare un Termignoni sprovvisto di qualsiasi
numero di omologazione e praticamente vuoto ma dalle dimensioni più umane che
ho su uno scaffale.
Spero che il rombo non sia da sequestro del mezzo.
Intanto, tanto per prendere qualche spunto, faccio
un giro sul WEB per vedere come altri sono intervenuti su moto come la mia.
In verità non c’è un granchè, di solito chi compra
una VFR la usa per quel che è e se apporta qualche modifica si tratta sempre di
interventi “light” volti a migliorare quanto c’è di perfettibile pur sempre
segmento a cui appartiene.
Comunque qualcosa ho trovato.
Qualcuno ha spogliato la moto, qualcuno ha
cannibalizzato componenti del VTR, qualcuno ha lavorato sugli scarichi,
qualcuno si è spinto molto oltre realizzando prototipi che della Vufera hanno
solo la base meccanica e qualcuno si è limitato a una semplice “pittata”.
Ve le propongo così come le ho trovate.
Io intanto penso a quel che si può fare.