E’ la seconda volta che scrivo qualcosa sulla
Yamaha 750 FZX, una moto piuttosto rara.
Era la versione depotenziata della FZR 750 con
una novantina di cavalli; cavalcava il filone, almeno nell’estetica, della
sorellona V-Max senza averne l’architettura del motore.
Non è piaciuta un granchè, né carne né pesce:
non era una custom, non era una stradale e nemmeno una turistica.
In pratica un bel flop, almeno in Italia.
Un esemplare è capitato tra le mani di Luigi
Lombardo che ha deciso di sottoporre il brutto anatroccolo a un profondo
restyling per ottenere una special dal sapore molto post atomico.
Operazioni:
Smontaggio integrale di tutte le sovrastrutture
lasciando il solo motore incastonato nel telaio.
Manubrio rialzato in alluminio.
Comandi semplificati e modificati.
Impianto elettrico ridotto all’osso.
Terminali di scarico originali accorciati
drasticamente.
Collettori fasciati.
Sella artigianale e ancora in fase di
definizione.
Ammortizzatori posteriori di derivazione Harley.
Faro anteriore Suzuki 750.
Fanalino posteriore di derivazione crossistica.
Parafango anteriore eliminato e posteriore
appena accennato.
Soffietti sugli steli forcella.
Fianchetti in rete metallica.
Specchio retrovisore di recupero.
Verniciatura in nero opaco volutamente
applicata a pennello.
Il risultato, a me piace, può essere forse
discutibile ma sicuramente la moto ha acquistato una forte personalità.
Ora Luigi sta lavorando su una Yamaha 550.
Ve la proporrò appena sarà finita ma intanto
posto qualche anticipo.
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