Il tempo è tipicamente autunnale; c'è un sole abbastanza caldo ma nuvoloni scuri al galoppo sulle montagne abruzzesi sconsigliano una gita in moto.
La mia compagna è ospite di amici a Torino, i miei figli sono all'università e comunque non hanno bisogno di me.
Ricordo di aver letto che questo week end si tiene all'Ippodromo di Tor di Valle la Mostra Scambio Millennium Expo.
Avevo un po' scartato l'idea di andarci; lo scarno comunicato stampa evidentemente "home made"e parte del sito ancora in costruzione mi avevano dato l'idea di un che di raffazzonato.
Ci vado, non ci vado...l'ultima volta che ci sono andato, tre o quattro anni fa, la manifestazione si teneva all'ipodromo delle Capannelle e, in tutta sincerità, non mi aveva entusiasmato.
L'organizzatore, Gianfausto De Rossi, discuteva di strategie di comunicazione, di rapporti con le altre mostre scambio, con i Motoclub e i club di marca con la mia ex.
Li ascoltavo distrattamente e un po' annoiato, a me interessano le moto e di mio sono già troppo impegnato a escogitare strategie per sopravvivere per avere interesse per quelle altrui.
Del resto trovo la politica di scambio merce troppo onerosa sulla lunga distanza; troppi debiti da saldare e troppi crediti scarsamente esigibili.
Meglio pagare in soldoni e finirla là.
A mio avviso una volta steso un progetto e valutati i costi e i probabili benefici, si va avanti se si ha la disponibilità e in caso contrario si abbandona l'idea.
Punto.
OK, decido di andare.
Tutto sommato di domenica, senza traffico pesante, non ci vorrà più di un'oretta e mezza.
A Tor di Valle quantomeno si parcheggia senza difficoltà; a Capannelle era una tragedia.
L'ambiente è piacevole e arioso, gli espositori ci sono, il tempo è bellissimo...si comincia bene.
Panoramica esterna lato campo di gara |
Panoramica interna |
Ricordo che il buon De Rossi aveva ovviamente come unico scopo quello di vendere quanti più spazi possibili puntando soprattutto sui Vespa e Fiat 500 Club.
Aveva visto lungo, lo scooter della Piaggio e l'utilitaria Fiat stanno avendo un ottimo successo in tutti i sensi.
Non ho idea di quali decisioni siano state prese ma brillavano per l'assenza i grandi club di marca, i motoclub (non c'era nemmeno, o almeno io non l'ho visto, il Moto Guzzi Club Roma al quale l'organizzatore era in qualche modo legato), le riviste di settore, l'ASI e la FMI.
C'è da dire però che questi "enti" pretendono il cavallo e hanno anche la pessima abitudine di guardargli in bocca.
Per cui, se la loro assenza era legata alla richiesta di parità di condizioni con gli altri espositori, la scelta imprenditoriale è assolutamente condivisibile.
Però di automobili e motociclette, le prime in maggior numero, ce ne erano.
Moto e motorini dai '70 ai '90 |
Gli amici del Corsarino - Uno dei pochi Club di marca |
Cinquantini sportivi d'antan - Nostalgia canaglia |
Tra le altre anche una Lancia Fulvia Zagato in condizioni discrete.
Trovo quell'auto uno dei migliori esempi di design di berlinetta sportiva.di classe media mai realizzati.
Lancia Fulvia Zagato |
Ricambi per Vespa |
Ricambi e elaborazioni per Fiat 500 |
Meccanici e restauratori troppo spesso mettono in vendita il contenuto del bidone dei rifiuti contando sulla dabenaggine degli appassionati o almeno dei più sprovveduti.
Qualche buona moto c'era ma, sia in campo motociclistico che automobilistico, mancava però il pezzo da KO.
Quella è roba che i collezionisti tengono chiusa nei caveau e i cambi di proprietà si effettuano con "trattative riservate in sede".
In pratica, se si esclude una Ariel in pessime condizioni, la moto più anziana era degli anni '60.
Ariel - probabilmente Red Hunter 350 |
Tutto sommato la manifestazione, pur non facendo assolutamente gridare al miracolo, è valsa i dieci eurini spesi per il biglietto d'ingresso non fosse altro che per il comodo e gratuito parcheggio (non dimenticherò mai gli oltre 10 euro estorti per parcheggiare a "Fuoriserie") e e gli spazi umani.