Se
l’Emilia Romagna è la “Terra del mutor”, quel lembo di terra a sud della
Ciociaria e ai confini con l’Abruzzo è sicuramente la Terra dei motociclisti.
Orlando
Fusco, ducatista da sempre e ciociaro DOC, ha provato a censire le Ducati
storiche presenti nel territorio arrivando a contarne quasi centocinquanta.
Considerando
che il territorio conta circa settantamila anime, beh…i numeri parlano da soli.
Poi
ci sono le Ducati moderne, le Honda, le Guzzi e così via.
In
pratica non c’è famiglia nel cui garage non sia presente una due ruote a
motore.
Questo
è certamente merito delle nostre strade, della contiguità con il Parco
Nazionale di Lazio Abruzzo e Molise e ancora di più merito della passione e
dell’impegno dei Concessionari storici.
Tutti
in quel di Sora.
La
famiglia Scarpetta per le Honda; la famiglia Chech, ora dispersa, concessionaria
Piaggio-Gilera per quarant’anni; la famiglia Roccatani, per più di mezzo secolo
punto di riferimento per i motociclisti ciociari con concessioni per Moto
Guzzi, Ducati, Parilla, BSA e così via.
Proprio
a Attilio Roccatani voglio dedicare questo breve “amarcord” ora che, dopo la
morte prematura del figlio Enrico e il disimpegno dall’attività di
concessionario del nipote Attilio, il testimone è passato in mani meno degne.
Oh,
per carità, non me ne vogliano i nuovi concessionari che però, pur essendo dei
personaggi di cui non è assolutamente possibile parlar male, sono soltanto o
quasi dei commercianti di motociclette.
Il
Sor Attilio era innanzitutto un motociclista con all’attivo brillanti trascorsi
sportivi, di vasta esperienza e sempre prodigo di consigli con tutti quelli che
frequentavano la sua “bottega”.
Un
po’ della mia passionaccia è anche merito suo; nel tragitto casa scuola passavo
regolarmente lì davanti e altrettanto regolarmente mi fermavo qualche minuto a
ammirare le moto esposte sognando di poterle cavalcare un giorno.
Abituato
al mio Gitan 50 Regolarità le V7 e le bicilindriche Ducati mi sembravano enormi
e fantasticavo di veloci cavalcate su quei “mostri”.
Attilio
Roccatani, classe 1886, era uno sportivo a tutto tondo; ginnasta, podista e
ciclista aveva incontrato la moto, una Rudge Multi, sugli altipiani di Asiago
durante la prima guerra mondiale dove aveva servito appunto come portaordini
motociclista.
Disputò
la sua prima gara nel 1923 con una Indian 1000, preparata da lui e con l’ausilio
del meccanico Emilio Rosati, al Circuito delle Tre Fontane a Roma
classificandosi secondo.
Forte
di questo successo acquistò una Sunbeam 500 modello 11 e ben presto divenne
pilota ufficiale della casa e compagno di squadra di gente come Achille Varzi e
Valerio Riva.
Fu
rivale in gara e amico per sempre nella vita con Tazio Nuvolari.
Nel
1924 si classificò terzo al Gran Premio di Pasqua dietro a Gianni Battaglia e
Achille Varzi.
Al
Giro d’Italia del 1924 si classificò primo nella categoria “esperti” ex aequo
con Arcangeli, Maffeis, Nuvolari.
Ancora
nel 1924 è secondo al Circuito di Tortona dietro il solito Nuvolari.
Ancora
primo nella Coppa degli Abruzzi, nel Circuito del Liri e quarto nel Circuito
dei Campi Flegrei.
Nel
1925 terzo nel circuito di Monte Mario a Roma; primo al Circuito di Brescia;
secondo al Circuito dei Campi Flegrei; primo al Circuito del Fucino; Primo al
Circuito di Spezia; primo al Circuito del Liri.
Nel
1926, alla guida di una Frera fu coinvolto in un brutto incidente con Maffei e
Galli in cui quest’ultimo perse la vita mentre Roccatani rimediò un paio di
brutte fratture.
Nel
1927 alla guida di una Moto Guzzi 250 ufficiale vinse sul circuito di Perugia e
fu terzo nel Circuito Ostiense.
Nel
1928 appese il casco al chiodo e si dedicò alla sua attività commerciale come
concessionario Moto Guzzi e BSA.
Circuito di Monte Mario 1924 |
Durante
la seconda guerra mondiale fu richiamato dalla Milizia Stradale dove pilotò una
Guzzi 500 Condor ritirata dalle corse e mutuata al servizio civile.
Dal
1945 al 1948 fu in Belgio come collaudatore della Sarolea; dopodiché si dedicò
ancora una volta alla sua attività commerciale.
Scompariva
nel 1980 all’età di 94 anni.
A
me piace ricordarlo ottantenne alla guida della sua Ducati 175 Speciale.
I
Roccatani non si occupano più di motociclette ma i semi che Attilio e Enrico
hanno gettato hanno dato molti buoni frutti; noi motociclisti ciociari ne siamo
la prova.