La Cagiva Raptor è la dimostrazione di come dalla stessa matita possano essere partoriti un fenomeno su scala mondiale un mezzo flop.
Miguel Galluzzi, designer argentino, ha contribuito alla rinascita del settore “naked” con la Ducati Monster che con il tempo è diventato un vero e proprio fenomeno di costume.
Dopo la cessione agli americani della Ducati da parte del gruppo Cagiva, si rimise al lavoro disegnando la Raptor.
Intorno al motore della Suzuki TL1000 disegnò una moto che ricordava la monster nella sua essenzialità ma che aveva contenuti tecnici diversi.
Raffreddamento ad acqua, telaio in tubi dall’andamento nervoso, comparto freni e sospensioni all’altezza della Ducati, 122 CV, design decisamente equilibrato.
La Raptor fù accolta molto tiepidamente ed è sempre rimasta confinata all’apprezzamento di pochi aficionados.
Una volta in moto il sound è davvero formidabile accompagnato da tanto di fiammate allo scarico ad ogni apertura di gas.Il marchio MV Agusta sul serbatoio non è un vezzo in quanto questa Società è proprietaria del marchio Cagiva.
Vai alla scheda tecnica e al video CAGIVA RAPTOR 1000
Miguel Galluzzi, designer argentino, ha contribuito alla rinascita del settore “naked” con la Ducati Monster che con il tempo è diventato un vero e proprio fenomeno di costume.
Dopo la cessione agli americani della Ducati da parte del gruppo Cagiva, si rimise al lavoro disegnando la Raptor.
Intorno al motore della Suzuki TL1000 disegnò una moto che ricordava la monster nella sua essenzialità ma che aveva contenuti tecnici diversi.
Raffreddamento ad acqua, telaio in tubi dall’andamento nervoso, comparto freni e sospensioni all’altezza della Ducati, 122 CV, design decisamente equilibrato.
La Raptor fù accolta molto tiepidamente ed è sempre rimasta confinata all’apprezzamento di pochi aficionados.
Andando a spasso per il Montefeltro non è stato possibile non notare la Raptor di Simone benché sommersa da una montagna di bagagli.
L’elaborazione della moto è stata curata da Fast & Furious.
Il telaio posteriore è stato tagliato per permettere il montaggio di una sella Monster rialzata, manubrio pure di derivazione Monster su risers originali, comandi al manubrio e parafango della 916, cerchi Marchesini.
Come se il motorone Suzuki non fosse già abbastanza turbolento di suo si è provveduto a sostituire cilindri e pistoni originali con quelli del TL 1000R, centralina Power Commander, filtri BMC e scarichi in carbonio Sil Motor tagliati hanno permesso il raggiungimento della ragguardevole potenza di 150 CV.
Una volta in moto il sound è davvero formidabile accompagnato da tanto di fiammate allo scarico ad ogni apertura di gas.
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