Nella vetrina di un concessionario Honda.
Impossibile non notarla anche tra tante moto più giovani e performanti.
Se ne stava li con la sua livrea azzurra, essenziale come è logico aspettarsi da una moto da competizione ma aggraziata pulita curata snella e aggressiva.
Una Honda 500 Four messa giù da brivido per le gare per Moto Storiche Gruppo 5.
Mi sono ricordato di lei quando stavamo organizzando la presentazione di Motospecialart presso il circuito ISAM di Anagni (FR).
Un salto dal concessionario per informazioni, un colpo di telefono…affare fatto.
Il sabato mattina arriva il furgone, apriamo gli sportelli ed eccola, splendida come la ricordavo e, come ogni nobildonna che si rispetti, accompagnata dalla sua dama di compagnia – un’altra 500 Four verde utilizzata come muletto nei campionati disputati.
Un’altra splendida creazione del suo preparatore Giuseppe Battisti.
Embe’, direte, una moto da corsa è una moto da corsa, che c’azzecca con le special?
Cari miei, ho visto moto da corsa efficaci e velocissime ma sgraziate e brutte da non potersi guardare.
Mi ripeto, questa, oltre che velocissima è bella.
Anche se non fosse elaborata attirerebbe sguardi concupiscenti parcheggiata davanti a qualsiasi bar.
La tiriamo giù dal camion, la posizioniamo sul cavalletto e finalmente posso ammirarla in santa pace.
Niente fili in vista, fascette a strappo disseminate qui e là, nastro adesivo o particolari trascurati.
Tutto è pulito ed ordinato, la verniciatura, gli accoppiamenti, i trattamenti superficiali delle parti metalliche.
Lo splendido serbatoio in vetroresina Bimota si accompagna ad un codino e ad una carena autocostruiti sempre in vetroresina.
L’armonia è tale da sembrare frutto di un progetto unitario.
Bravo.
Esaminandola più accuratamente, in linea con il carattere schivo del suo creatore, appare la ricchezza non ostentata.
Il forcellone Bimota in alluminio è stato verniciato in azzurro come la carrozzeria, i mozzi – frutto di ore e ore passate al tornio – hanno subito un trattamento che ne offusca l’originaria lucentezza, i carter sono stati pallinati, i dischi hanno subito un processo di zincatura.
Brillano soltanto i cerchi in alluminio a bordo rinforzato.
La moto, del 1973, è stata modificata nel 1997 e ha disputato la stagione 1998 classificandosi quinta nel campionato Moto Classiche Gruppo 5 pilotata da Maurizio Compagnone, poi qualche anno di pausa e nel 1993 vince il campionato pilotata da Carlo Zamperini.
Per ciò che riguarda l’elaborazione meccanica lascio che sia lo stesso Giuseppe Battisti ad elencarle.
- Carburatori Keihin CR con diffusore da 29 mm
- Pistoni ad alta compressione, rapporto 12,3:1
- Albero a cammes Yoshimura
- Valvole speciali aspirazione 29 mm e scarico 24 mm
- Albero motore … qui Giuseppe tace, è un suo segreto
- Cambio a denti dritti ravvicinato
- Forcella di serie ma con molle speciali ed idraulica rivista
- Ammortizzatori posteriori Koni regolabili
- Potenza: 54 CV alla ruota (!)
- Scarico aperto a tromboncino con controcono
Mi dispiace solo non averla vista girare o potuta provare.
Quale occasione migliore con la pista li a dieci metri?
Secondo Giuseppe non era perfettamente a punto ma credo che sia stato un modo elegante di glissare.
Detto tra noi, avrei fatto esattamente lo stesso.
Chi avrebbe messo in mano ad un dilettante un tale gioiello?
Vabbè, pazienza, c’ho provato.
Scheda tecnica HONDA CB 500 Four
Se ne stava li con la sua livrea azzurra, essenziale come è logico aspettarsi da una moto da competizione ma aggraziata pulita curata snella e aggressiva.
Una Honda 500 Four messa giù da brivido per le gare per Moto Storiche Gruppo 5.
Mi sono ricordato di lei quando stavamo organizzando la presentazione di Motospecialart presso il circuito ISAM di Anagni (FR).
Un salto dal concessionario per informazioni, un colpo di telefono…affare fatto.
Il sabato mattina arriva il furgone, apriamo gli sportelli ed eccola, splendida come la ricordavo e, come ogni nobildonna che si rispetti, accompagnata dalla sua dama di compagnia – un’altra 500 Four verde utilizzata come muletto nei campionati disputati.
Un’altra splendida creazione del suo preparatore Giuseppe Battisti.
Embe’, direte, una moto da corsa è una moto da corsa, che c’azzecca con le special?
Cari miei, ho visto moto da corsa efficaci e velocissime ma sgraziate e brutte da non potersi guardare.
Mi ripeto, questa, oltre che velocissima è bella.
Anche se non fosse elaborata attirerebbe sguardi concupiscenti parcheggiata davanti a qualsiasi bar.
La tiriamo giù dal camion, la posizioniamo sul cavalletto e finalmente posso ammirarla in santa pace.
Niente fili in vista, fascette a strappo disseminate qui e là, nastro adesivo o particolari trascurati.
Tutto è pulito ed ordinato, la verniciatura, gli accoppiamenti, i trattamenti superficiali delle parti metalliche.
Lo splendido serbatoio in vetroresina Bimota si accompagna ad un codino e ad una carena autocostruiti sempre in vetroresina.
L’armonia è tale da sembrare frutto di un progetto unitario.
Bravo.
Esaminandola più accuratamente, in linea con il carattere schivo del suo creatore, appare la ricchezza non ostentata.
Il forcellone Bimota in alluminio è stato verniciato in azzurro come la carrozzeria, i mozzi – frutto di ore e ore passate al tornio – hanno subito un trattamento che ne offusca l’originaria lucentezza, i carter sono stati pallinati, i dischi hanno subito un processo di zincatura.
Brillano soltanto i cerchi in alluminio a bordo rinforzato.
La moto, del 1973, è stata modificata nel 1997 e ha disputato la stagione 1998 classificandosi quinta nel campionato Moto Classiche Gruppo 5 pilotata da Maurizio Compagnone, poi qualche anno di pausa e nel 1993 vince il campionato pilotata da Carlo Zamperini.
Per ciò che riguarda l’elaborazione meccanica lascio che sia lo stesso Giuseppe Battisti ad elencarle.
- Carburatori Keihin CR con diffusore da 29 mm
- Pistoni ad alta compressione, rapporto 12,3:1
- Albero a cammes Yoshimura
- Valvole speciali aspirazione 29 mm e scarico 24 mm
- Albero motore … qui Giuseppe tace, è un suo segreto
- Cambio a denti dritti ravvicinato
- Forcella di serie ma con molle speciali ed idraulica rivista
- Ammortizzatori posteriori Koni regolabili
- Potenza: 54 CV alla ruota (!)
- Scarico aperto a tromboncino con controcono
Mi dispiace solo non averla vista girare o potuta provare.
Quale occasione migliore con la pista li a dieci metri?
Secondo Giuseppe non era perfettamente a punto ma credo che sia stato un modo elegante di glissare.
Detto tra noi, avrei fatto esattamente lo stesso.
Chi avrebbe messo in mano ad un dilettante un tale gioiello?
Vabbè, pazienza, c’ho provato.
Scheda tecnica HONDA CB 500 Four
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